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DiMartedì, si scatena il caso: "Non posso parlare perché maschio?", Floris ferma tutto

Roberto Tortora
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L’omicidio di Giulia Cecchettin da parte del suo ex-fidanzato, Filippo Turetta, e le dichiarazioni della sorella della vittima, che ha descritto l’assassino come “figlio sano del patriarcato” ha aperto la discussione le polemica in Italia su un tema delicato e di questo si è discusso a DiMartedì, talk politico di La7 condotto da Giovanni Floris.

L’opinionista Anna Falcone ritiene che ci sia un problema concreto in Italia sulla concezione della donna: “Indicare, ad esempio, un'istituzione così importante com'è stata la Boldrini, dicendo che vale tanto quanto una bambola di pezza è già di per sé una cosa inaccettabile, soprattutto perché viene da un soggetto istituzionale, viene da un ministro”. Al che la interrompe Francesco Giubilei che le fa notare la contraddizione: “Riprendiamo tutte le frasi dette dalla sinistra, perché non riprendiamo tutte le frasi dette contro Giorgia Meloni”.

La Falcone reagisce a muso duro: “Non l'ho interrotta, dobbiamo dire che se lei parla ha diritto a parlare più di me, no non ne ha il diritto. Ha parlato di qualcosa che nessuno si è sognato di mettere in campo, la colpevolizzazione di tutti gli uomini, l'ha detto lei si sta negando da solo?”. Giubilei si rassegna: “La prego parli, perché sono uomo non posso parlare, parli”. Floris, però, lo corregge: “Non perché è un uomo, ma perché ha già parlato”. 

 

 

 

La Falcone riprende il discorso: “La cosa che è emersa è invece la grande indignazione di tanti uomini che hanno parlato di patriarcato e questa è la grande novità da cui ripartire, perché è la presa di coscienza da parte di una società oggettivamente malata. Quali saranno le responsabilità e le dinamiche lo stabiliranno i giudici, ma – prosegue Anna Falcone - c'è un dato di fatto: le donne che muoiono sono quelle che si ribellano alla concezione di potere che tanti uomini pretendono di esercitare sulle loro vite. Questa era una ragazza libera, una ragazza in gamba, che si stava laureando e pare che a lui non stesse tanto bene che l'avesse lasciato e che stesse più avanti di lui. È tutto normale? No, non è affatto normale”. A quel punto Giubilei mette in campo l’ultima contraddizione: “Non c'entra nulla il patriarcato in questa vicenda, lei sa cos'è il patriarcato? Molti paesi musulmani sono paesi in cui c'è una concezione patriarcale e tante persone che stanno in queste ore manifestando, mettendo sul banco degli imputati gli uomini italiani che non hanno colpe in questa vicenda, non spendono una parola per Hamas”.

 

 

 

 

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