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Luciana Littizzetto, "responsabilità collettiva dei maschi": scoppia la rivolta

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"Ma cosa dice? Non mi meraviglio se ad ascoltare la Littizzetto sono rimasti i deficienti": la comica torinese è stata pesantemente criticata sui social dopo il monologo pronunciato nella puntata di Che tempo che fa andata in onda ieri sera sul Nove. Si trattava di una lettera dedicata agli uomini e firmata da 106 persone. Tutte vittime di violenza. "Caro maschio. Maschio alpha, beta e mi***ia. Caro fuco. Caro yin della mia yang, caro yang della mia yin, Merlo maschio, omino nero sulla torta nuziale. Portatore del sacro Graal. Uomo barbuto sempre piaciuto. Altra faccia della mela, quella col picciolo...": questo l'esordio.

A far infuriare alcuni utenti sui social soprattutto il passaggio in cui la Littizzetto ha detto: "Sappiamo benissimo che non tutti gli uomini sono mostri e ci mancherebbe altro. Ma esiste una cosa che si chiama responsabilità collettiva che da maschi dovete assumervi". Parole che hanno attirato non poche critiche. Un utente su X, per esempio, ha scritto: "Come dovrebbe concretizzarsi la 'responsabilità collettiva' maschile quando nemmeno Elena Cecchettin è riuscita ad ascoltare l'implorazione di aiuto più volte lanciata dalla sorella Giulia". 

 

 

 

Un altro utente, invece, ha scritto: "Tutte le donne hanno la responsabilità collettiva di quello che fanno le varie Franzoni?", in riferimento a un vecchio caso di cronaca. Un altro ancora ha messo in risalto una contraddizione: "Quante di queste donne che dicono brava alla Littizzetto poi vanno su Instagram a offendere Belen, Michelle, Soleil, Alessia, Ilary perché si comportano da donne libere?". Un utente, infine, ha scritto: "La #responsabilitàCollettiva evocata dalla #littizzetto a #ctcf non stride solo con le basi del #diritto (le #responsabilità sono sempre individuali) ma anche con la #storia".

 

 

 

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