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Vincenzo De Luca, Sangiuliano: "Come lo chiamano in Campania"

Roberto Tortora
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Botta e risposta a distanza tra il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ospite in collegamento di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca, talk di approfondimento politico di Rete4. De Luca aveva definito Sangiuliano “Ministro delle cerimonie” e, parlando con Oscar Farinetti ad Alba, in occasione della presentazione del suo libro, aveva poi scherzato dicendogli: “Perché non ve lo prendete un po’ a Milano, lo mettiamo con Geronimo e Apache e fanno il Far-West”.

A questo sfottò politico, il ministro Sangiuliano risponde per le rime in tv: “De Luca? In Campania lo chiamano Wanda Osiris, che quando scendeva lo scalone voleva l’applauso. Mi hanno segnalato che la parola più cliccata su google dai campani è Wanda Osiris, cioè De Luca. A me il governatore divertirebbe molto, ma se non ci fossero di mezzo problemi così importanti. Io ho sollevato questioni molto concrete. La ragioneria generale dello Stato ha detto che nel periodo 2014-2020 De Luca ha speso soltanto il 37% dei fondi coesione-sviluppo. Gli erano stati assegnati oltre 9 miliardi, ne ha spesi solo 3 e mezzo. Ecco questa è una questione seria, cioè l’incapacità di spendere le risorse che sono a disposizione. Poi la sanità che in Campania è un diritto negato. De Luca lasci stare l’avanspettacolo. Vorrei ricordare, poi, a De Luca che non è campano. È lucano. Con grande rispetto per i lucani. Io sono nato a Napoli”.

 

 

 

Quanto, invece, alla polemica scatenata per la stroncatura di Virginia Raffaele e della sua imitazione della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi su Rai1, il ministro Sangiuliano chiarisce: “A me piace molto Virginia Raffaele, la seguivo anche prima di fare il ministro, da giornalista. Credo sia una persona arguta e intelligente, che fa bene il suo lavoro. La satira è il sale della democrazia, mette brio anche alla politica e quindi va bene così”.

 

 

 

Sulla direzione politica che la nuova maggioranza sta adottando per il Paese, infine, Sangiuliano dà una sua ricetta: “Noi non dobbiamo sostituire all’egemonia di sinistra che, oggettivamente, c’è stata nella nostra nazione per molto tempo, per molti decenni, un’altra egemonia, l’egemonia di destra. Dobbiamo creare l’egemonia italiana, cosa significa? Un campo aperto, plurale, democratico, dove ognuno possa esprimere liberamente il proprio pensiero. C’è un bellissimo libro di Norberto Bobbio, di cui è stato di recente il ventennale della scomparsa, si chiama “Ill profilo ideologico del Novecento italiano”, in cui si cita una frase di Benedetto Croce che, contro il vecchio positivismo, dice ‘siamo tornati all’aria aperta’. Ecco io vorrei che si tornasse all’aria aperta, significa che ciascuno può esprimere liberamente il proprio pensiero”.

 

 

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