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Otto e Mezzo, Massimo Cacciari: "Ma scherziamo?", campo largo sotterrato con due parole

Claudio Brigliadori
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Centrodestra e centrosinistra, «uniti, più o meno sono alla pari, se la potrebbero giocare». La rifllessione di Lilli Gruber si piazza a metà strada tra la fantapolitica e una vera e propria professione di fede, perché la verità è che, come la stessa conduttrice di Otto e mezzo riconosce, Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra italiana e Verdi (per non parlare di Azione e Italia Viva, moderati capaci di litigare persino tra loro) insieme faticano a stare, un po' come l’acqua con l’olio.

«Visto che è matematicamente accertato che il centrosinistra diviso non potrà mai competere con questa destra-destra al potere, allora qual è il vero problema?», chiede la giornalista di La7 a uno dei suoi ospiti, Massimo Cacciari. Il filosofo risponde con un sorriso serafico: «I problemi sono culturali, strategici ma la cosa mi pare elementare dal punto di vista puramente empirico: il centrodestra così com’è assemblato oggi dura più o meno dal 1994, da 30 anni, bene o male è quella roba lì: Forza Italia, la Lega, la destra, s’è sempre ritrovato nei momenti elettorali e quando c’era da formare un governo».

 

È l’eredità di Silvio Berlusconi, insomma: «Ci sono differenze tra di loro, hanno fatto il gioco delle parti, si sono divisi ma è un’esperienza lunga e condivisa», a differenza di quanto accade nell'altro campo. «Ma cosa parliamo di centrosinistra - prosegue ancora l’ex sindaco di Venezia -? Cosa c’entrano i 5 Stelle con il Pd? Abbiamo dimenticato da dove nascono? Con la totale diversità culturale rispetto alla storia del Partito democratico. Per far maturare le convergenze occorre un lavoro di fondo, di confronto, congressi veri e propri, elite dirigenti capaci. Ma scherziamo? Mentre il centrodestra è da 30 anni fa una storia comune, ed è per questo che sta in piedi mentre il centrosinistra no».

 

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