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Prima di Domani, Annalisa Chirico suona la sveglia alle femministe: "Abbiamo il patriarcato in casa"

Claudio Brigliadori
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Patriarcato, femminicidi, violenza. L’8 marzo italiano non è stato una festa, e le rivendicazioni dei diritti sacrosanti che spettano alle donne (follia anche solo dover scendere in piazza per questo nel 2024) hanno spesso ceduto il passo nelle piazze alle esibizioni di forza delle associazioni femministe, all’insegna del “noi contro voi”. Una deriva che sa nei peggiori casi di mentalità ultrà, figlia di quella “mascolinità tossica” che si vorrebbe debellare.

A Prima di domani, su Rete 4, Bianca Berlinguer fotografa lo stato delle cose da più punti di vista. Rula Jebreal risponde ai cortei anti-israeliani ricordando come il dramma sia doppio: «Il mio cuore va a tutte le donne che sono a Gaza e alle donne israeliane ostaggi nelle mani di Hamas». E a quelle stuprate, un orrore ostentatamente censurato venerdì. Quindi vanno in onda le immagini di Giulia Tramontano e del suo fidanzato killer Impagnatiello, agghiaccianti. Concita De Gregorio provoca, o forse no: «Bisognerebbe cominciare ad aspettarsi queste cose, quasi una volta al giorno una donna viene uccisa dal marito o dal futuro marito. Per ragioni di possesso? Di dissenso? Non voleva essere padre? Voleva essere l’unico? Ma è sempre un “e chi se lo poteva aspettare”».

 

C’è poi il grande tabù del dibattito politico e culturale sul tema, svelato da Annalisa Chirico: «L’Italia in questi anni ha fatto tanti passi avanti sul ruolo delle donne. Oggi noi abbiamo un patriarcato in casa, quello che riguarda le tante donne musulmane che devono uscire coperte e non possono amare chi vogliono né andare a scuola». Bisognerebbe ricordarlo, sempre. Ben prima di disquisire di Meloni “la premier o il premier” dando patenti di femminismo. Se non ora, quando?

 

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