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Fuori dal Coro, orrore contro l'inviata: "Oh, zocc***!". E le lanciano bottiglie di vetro

Claudio Brigliadori
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Sono state ore difficili per le inviate di Mario Giordano. Le telecamere di Fuori dal coro, su Rete 4, sono sempre a caccia del degrado a cielo aperto nelle città italiane. Si parte da Roma, con una “occupazione da record”. Nella zona Est della Capitale, una serie di famiglie rom si sono impossessate di una vasta area privata. Da ladri di case a ladri di capannone, direttamente. Il reportage di Deli Mauro è sconcertante: mostra quattro casupole in muratura costruite sotto la tettoia, «qua c’è un macchinone, qui ci vivono in quattro... Poi davanti a noi ce ne stanno altre due: 5 e 6». Dall’altra parte del muro «ci sono altri 5 mini-appartamenti, in più ci sono quelle casette costruite in mattoni e materiali riciclati dai cassonetti, che sono altre cinque. Quindi in tutto siamo sulla ventina di casette costruite qui dentro».

Qualche centinaio di chilometri più a Nord, a Livorno, va decisamente peggio a Cristina Mastrandrea, che con troupe al seguito e accompagnata dal consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Perrini si spinge fino a piazza Garibaldi, una zona di spaccio in pieno centro, a due passi dalla Fortezza Nuova. L’accoglienza ricevuta da pusher, immigrati e sbandati vari è agghiacciante: offese (si sente una ragazza gridare all’inviata «oh, zoccoletta»), minacce, lancio di alcune bottiglie di vetro. Qualcuno dei presenti parla addirittura di «provocazione», solo per il tentativo testimoniare l’illegalità diffusa.

 

Per la cronaca, è il caso di dirlo, in consiglio comunale Aurora Trotta, ex rappresentante di Potere al popolo, ha accusato la giornalista di ledere la privacy dei cittadini, «poco importa che siano davvero spacciatori o meno». E ovviamente l’accusa ai giornalisti di Giordano è anche quella di fomentare il razzismo.

 

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