Ma la Lega sta con Donald Trump o Elon Musk? La domanda di Francesco Magnani, conduttore di L'aria che tira Estate su La7, è di quelle maliziosette. Ma Claudio Borghi la dribbla alla grandissima, con una sonora risata in faccia: "Si vede come sono preoccupato? È una cosa che mi toglie il sonno quello che sta succedendo". E con il senatore della Lega ridono, di gusto, pure gli altri ospiti in studio e immaginiamo qualche telespettatore a casa, in un sonnecchioso lunedì di luglio.
La rottura tra il presidente americano e il suo più grande sponsor in campagna elettorale, poi collaboratore al governo, è stata fragorosa perché ha coinvolto due punti di riferimento della destra mondiale. Da qui a farne un caso italiano, però, ce ne passa. "C'è un capitolo del mio libro intitolato 'famo i partitisti', è una cosa che conosciamo anche a casa nostra - sentenzia Borghi -. Oggi siamo al duemila e ottantacinquesimo anniversario del primo Triumvirato, dove le cose funzionavano più o meno così. Inizia sempre bene l'unione di persone, c'era Crasso che faceva Trump e poi Cesare e Pompeo, e ognuno deciderà chi è tra Musk, Vance e similari. Poi di solito si scannano, perché le grandi personalità a un certo punto tendono a litigare".
L'aria che tira, Angelo Bonelli deraglia: "Perché ho detto no agli Usa"
Un'ottima scusa. Forse un'arrampicata di specchi. Certamente un segnale politico, anche sei lui ha smentito tutt..."Il sistema americano ha le primarie per cui non sarebbe stata la stessa cosa se le avesse vinte Trump o la sua avversaria Nikki Haley, che aveva idee quasi opposte - annota Borghi -. Si sta tentando di danneggiare l'altro ma in quel sistema lì, bipartitico e maggioritario, la vera proposta politica si fa all'interno dei partiti. Ci vogliono le coalizioni e quando uno si separa in realtà sta facendo semplicemente la fortuna di quell'altro. Se Musk si presenterà alle elezioni di midterm succederà che vincerà il candidato democratico, che è la stessa cosa che succede anche a casa nostra quando i partiti si separano".
"Oltretutto - conclude il leghista - in una maniera o nell'altra certe cose che Musk dice dal punto di vista della macroeconomia non sono esattamente fondate. Dal punto di vista di imprenditore è il più ricco e il più bravo del mondo, che gli vuoi dire? Ma dal punto di vista politico...".
Claudio Borghi, Trump o Musk? Guarda qui il video di L'aria che tira su La7