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Dritto e Rovescio, Adama provoca? Cruciani lo smonta subito

di Roberto Tortoravenerdì 19 dicembre 2025
Dritto e Rovescio, Adama provoca? Cruciani lo smonta subito

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Le grandi città d’Italia infestate dalle baby-gang, il tema è sempre attuale ed è sempre oggetto di discussione a “Dritto e Rovescio”, programma d’approfondimento condotto solitamente da Paolo Del Debbio ogni giovedì alle 21:30 su Rete4, ma nell’ultima puntata affidato eccezionalmente a Mario Giordano perché il padrone di casa ha avuto un piccolo malanno di stagione.

In studio c’è uno dei ragazzi più vicini agli ambienti giovanili di questo tipo, Adama, storico sostenitore, ad esempio, della colpevolezza delle forze dell'ordine per la morte di Ramy. Adama dice a Giordano: “Se cresci nella giungla devi imparare a viverci, capito? Io mi devo difendere, non ho il tempo io di chiamare le forze dell’ordine”. Il conduttore, allora, vuole approfondire: “Quindi tu dici, se tu cresci in quell'ambiente lì, devi usare la violenza?”.

Adama spiega: “No, non devi usare la violenza, magari c'è chi cresce in quell'ambiente ma si salva, capisci? Grazie alla volontà, ad altre cose, capito? Oppure mezzi che io non ho avuto, capisci? Non tutti cresciamo nello stesso ambito. In questo ambito ho dovuto usare la violenza, capisci? Siamo soggetti diversi, anche se ci accomunate tutti. Ognuno ha la sua strada. Io l'ho fatto in passato, capisci? In passato ho fatto, ma non sempre per difendermi, però ti dico che ho dovuto farlo, perché sennò non c'era nessun altro...”. Gli viene chiesto: “Scusa, Adama, lo facevi alcune volte per difenderti, altre?”. Il ragazzo è sincero: “Altre per guadagnare, ma non facevo del male alle persone, non fisicamente, capisci?”.

Non è così tenero Giuseppe Cruciani, speaker di Radio24 e conduttore de “La Zanzara”, il quale afferma: “Sia Adama sia quest'altro signore che non conosco in realtà sostengono che in alcuni in alcuni momenti della loro vita, in alcune fasi della loro vita diventano violenti per procurarsi non da campare, perché qui non si sta parlando di gente che ha bisogno di vivere. Non si parla di persone dunque che usano la violenza nei confronti di altri, rapine eccetera eccetera, spaccio, ma fondamentalmente per guadagnare di più, per ottenere quello che non hanno, per avere un orologio, per avere una felpa, per farsi strada nella vita. Magari per poi iniziare a fare musica, vogliono accumulare denaro perché vogliono vivere bene, vogliono comprare uno scooter, per poi fare musica. E questo è, questo perché accade? Accade perché fondamentalmente c'è l'impunità, perché in Italia nei confronti di questa roba qui non c'è una punibilità. Non perché non sanno, io lo conosco ormai da tanto tempo e spero che faccia un percorso di recupero, non lo so fino a che punto arriverà, però lui sa benissimo che fa queste cose, perché sa di essere impunito”.