Danza: dal carcere al palcoscenico, la sfida della famiglia Costa (2)
(Adnkronos) - "Militante dei Nap e della Brigate Rosse lo sono diventato in carcere. In fondo il mio primo colpo, sul lago di Ginevra nella villa del presidente della Croce Rossa internazionale, lo feci per amore. Volevo strappare una prostituta, di cui mi ero innamorato, al suo protettore. Fu il colpo del secolo: Oro, gioielli, soldi, preziosi dipinti, tra i quali una 'Venere' del Botticelli e opere di Guardi e Buonconsiglio. Purtroppo venni preso. Lei ritorno' a fare la prostituta ed io per la prima volta andai in carcere, con una moglie e una figlia in arrivo". Un'esistenza segnata dalla morte, quella di Agrippino Costa: Prima la madre. Poi tre fratelli che il padre aveva avuto da un secondo matrimonio. E intanto continuava a fuggire, mentre le pene aumentavano. Indisciplinato, insubordinato, guascone Agrippino e' pero' un leader, sa come farsi rispettare. Arringa le folle, dei detenuti, organizza scioperi e rivolte, ma scrive anche canzoni, poesie. In carcere scopre il disegno, la pittura. "Passione che ho trasmesso ai miei figli. A Jeshua, per esempio, al piu' piccolo, Jonathan Enea, 13 anni. Jonathan disegna meravigliosamente bene, studia danza al Teatro dell'Opera di Roma, suona il pianoforte, senza averlo mai studiato, e compone musica", ha aggiunto. Ed a proposito dei figli, il 'rapinatore gentile' non ha dubbi: "in fondo dalla vita ho avuto molto di piu' di quello che io seminato". E' curioso che su 10 figli, sei abbiano studiato danza e tutti con straordinario successo. (segue)