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Ferrante si appella a Baglioni: "Spazio agli indipendenti nel cast di Sanremo!"

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Roma, 11 dic. (AdnKronos) - di Antonella Nesi "Spero che Claudio Baglioni tenga nella giusta considerazione gli artisti e le etichette indipendenti nella formazione del cast musicale del Festival di Sanremo, perché in questo momento storico gli indipendenti sono il vero motore del mercato". A lanciare un appello al direttore artistico di Sanremo 2018, alle prese in queste ore con la definizione della lista dei Big che si sfideranno in gara al Teatro Ariston dal 6 al 10 febbraio prossimi e che verranno annunciati il 15 dicembre su Rai1, è Claudio Ferrante, fondatore e presidente di Artist First, società indie di distribuzione discografica, fisica e digitale, nata nel 2009 per offrire un'alternativa al sistema distributivo musicale italiano, proponendo servizi e prodotti realizzati su misura per gli artisti e gli imprenditori musicali italiani e creando così l'anello di congiunzione diretto tra loro e il mercato. "Se fossi nei panni di Baglioni - afferma Ferrante in un'intervista all'AdnKronos - penserei, come credo stia facendo, innanzitutto alle canzoni, tenendo però conto che l'innovazione e la diversità culturale è venuta fuori negli ultimi anni quali solo dagli indipedenti. Pensate a Thegiornalisti, Le Vibrazioni, Levante ma anche Ermal Meta, Antonella Ruggero, I Nomadi o Pierdavide Carone, per citarne solo alcuni: sono tutti artisti che esprimono qualità. Ecco, io spero che questa qualità e questo ritorno all'artigianato musicale realizzato con grande cura, da imprenditori che decidono di investire e rischiare, venga rappresentato al Festival, che rimane sempre la più grande vetrina per la musica italiana", sottolinea Ferrante. D'altronde i numeri rafforzano il discorso di Ferrante, perché i dati del Worldwide Independent Network, diffusi durante la Milano Music Week, parlano chiaro: il fatturato globale delle etichette indipendenti è cresciuto del 6,9% nel 2016, superando i 5 miliardi di euro; c'è un aumento globale della quota di mercato indie dal 37,5% al 38,4%; in Italia le etichette indipendenti fatturano il 28% della discografia generale e tendono alla crescita, con revenue che provengono principalmente dallo streaming (31%) ma anche dall supporto fisico (26%). "C'è un aumento considerevole - sottolinea Ferrante - della fiducia negli artisti indipendenti, che dipende molto dalla 'disintermediazione': gli artisti e il pubblico hanno capito che possono comunicare in maniera diretta. Ormai l'artista può fare da solo o rivolgersi a degli imprenditori specializzati, che sono tornati ad investire in proprio. Oggi puoi realizzarti un signor video con 1.500 euro e fare milioni di visualizzazioni. Questo ha messo tutti in grado di partecipare alla competizione, ha ridotto la rendita di posizione delle major", afferma il patron di Artist First. Ferrante però non si rivolge solo a Baglioni ma anche alle istituzioni: "L'imprenditoria indipendente andrebbe salvaguardata: si parla di norme su cinema, editoria libraria, ma pochissimo degli imprenditori musicali. Per noi non esiste il grande tax credit ma un credito d'imposta minino. Eppure nel paese e nel mondo c'è grande voglia di musica", conclude.

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