Sanremo: Renzo Rubino, all'Ariston per lasciare un graffio (2)
(Adnkronos) - La memoria ha un ruolo essenziale nei testi dell'album 'Secondo Rubino'. "Fra i temi centrali del disco -dice l'artista- c'è la rivalutazione del presente legato alla nostalgia dei ricordi belli. La memoria è fondamentale, ma non bisogna vivere soltanto di ricordi.Le 11 tracce del cd 'Secondo Rubino' sono un insieme di racconti nati lungo il sentiero fra risate pazzesche e alcune lacrime. Ci siamo chiusi in catina con un gruppo di amici musicisti miei coetanei ed e' stato un viaggio bellissimo". Dall'arrangiamento rarefatto e carico di groove di 'Ora' alle influenze operistiche di 'Per sempre e poi basta', i due brani sanremesi mostrano un Rubino più maturo e completo come autore dei testi (che firma con il produttore del disco Andrea Rodini) e delle musiche, che si muovono fra tradizione classica e sperimentazione d'avanguardia con il suo caratteristico gusto retrò. "Io cerco sempre la novità musicale -racconta Rubino- purché sia spontanea, emotiva e mai forzata. Sul fronte sonoro, la spina dorsale del cd 'Secondo Rubino' sono gli archi. È stato fondamentale il contributo dei musicisti, che hanno curato gli arrangiamenti delle canzoni assieme a me e Rodini, a parte 'Piccola' firmata dal solo Andrea Libero Cito e la traccia finale 'Colazione' affidata come nel disco precedente a Marcello Faneschi, direttore d'orchestra e amico di Domenico Modugno, che mi onora della sua amicizia e stima". Uno dei brani più struggenti e intensi è "Monotono", che nel suo incedere classico con un respiro da colonna sonora cinematografica intreccia due vite complicate: una persona cara a Renzo che non è riuscita a sopportare il proprio malessere mentale ("Il suicidio è un gesto villano, perché fai del male a chi ti ama, a chi resta e non comprende le ragioni di una simile scelta", dice Renzo) e un altro che affronta consapevolmente il proprio stato, aggrappandosi a Dio e a un sentimento non corrisposto. Infine, la scelta del titolo 'Secondo Rubino' che è una precisa dichiarazione d'intenti. "Io sono sempre arrivato secondo, ma quel piazzamento spesso si è rivelato una vittoria. Non mi sono mai sentito appagato, ho sempre fame. Mi auguro di non essere mai sazio, di nulla. E di non trovare mai il punto d'arrivo: voglio continuare a vivere, gioire e soffrire", conclude l'artista.