Festival Roma: 'Her' di Jonze tra intimismo e tecnologia utopica

domenica 17 novembre 2013
Festival Roma: 'Her' di Jonze tra intimismo e tecnologia utopica
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Roma, 12 nov. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Di amori impossibili il cinema è ghiotto, ma un uomo che s'innamora di un sistema operativo stuzzica ancora l'attenzione del pubblico. Succede in 'Her', l'ultima fatica di Spike Jonze, presentato in concorso all'8° Festival Internazionale del Film di Roma e in sala prossimamente per BIM. Per curiosare dietro le quinte di quest'ennesimo dipinto visionario della sua carriera, il regista ha incontrato il pubblico della kermesse capitolina e la CineChat prossimamente sarà trasmessa sul canale di Mediaset Premium, Studio Universal. "Her -spiega Jonze- non vuole prevedere quello che ci riserva il domani, ma immagina come sarebbe vivere in un mondo comodo e facile, ma che alla fine fa sentire soli. La tecnologia mette tutto a portata di mano ma questa realtà utopica isola le persone e ferisce ancora di più. Le riprese si sono svolte tra Los Angeles e Shangai per dare un tocco futuristico alle vicende e gli abiti dei protagonisti virano su colori caldi e morbidezze rassicuranti, mentre per la colonna sonora mi sono rivolto a uno dei miei gruppi preferiti, gli Arcade Fire, che avevo seguito e filmato fin dai primi concerti. Nei titoli di coda -prosegue il regista- ho voluto ricordare e ringraziare gli amici come James Gandolfini che sono scomparsi durante la lavorazione ma che ci hanno aiutato molto. Con lui ho avuto un rapporto stupendo per il film 'Nel paese delle creature selvagge' e volevo che fosse presente così anche in 'Her'". La pellicola fornisce più domande che risposte: "Il desiderio d'intimità -aggiunge Jonze- non viene realizzato: da sempre l'umanità si affanna per mostrarsi nel modo in cui vuole essere vista ma poi alla fine ognuno diventa una persona diversa asseconda del suo interlocutore". (segue)