Pierfrancesco Pingitore: "La satira langue perché i personaggi non interessano"

domenica 3 novembre 2013
Pierfrancesco Pingitore: "La satira langue perché i personaggi non interessano"
2' di lettura

Roma, 1 nov. (Adnkronos) - La satira langue, "non ci sono più programmi interessanti, non c'è più la voglia di farla e questo per due motivi: uno è che il Palazzo è ormai la satira di se stesso, l'altro è la difficoltà di trovare dei bersagli, perché in questo momento tutto è troppo labile e i personaggi non sono abbastanza importanti e interessanti". Parola di Pierfrancesco Pingitore, che, discorrendo sul tema con l'Adnkronos, fa il punto sull'utilizzo dello strumento 'dissacratorio' per eccellenza e - da vero maestro dell'argomento - mostra di avere le idee molto chiare sul perché non stia attraversando un periodo d'oro. "Un po', come ho detto spesso - spiega - nel cosiddetto 'palazzo' impera ormai 'l'autosatira' ed è quindi difficile fare una satita 'esterna', ma poi ci sono altre ragioni". Quali? Semplice: "La satira si svolge quando ci sono personaggi importanti che possono essere presi come soggetti con interesse del pubblico. Ma se i personaggi sono 'personaggini' la satira diventa 'satirina'", ironizza. Cancellieri, Letta, Alfano: "Su tutti si può fare satira ma non sono degli obiettivi maiuscoli, 'sensibili'. Anche se forse, loro sarebbero sensibili alla satira", scherza ancora Pingitore. Inoltre, secondo l'ideatore di 'Biberon', 'Creme caramel', 'Saluti e Baci', "i grandi orfani della satira sono quelli che hanno imperniato la loro attività su Berlusconi, perché con l'affievolimento della sua presenza sulla scena politica gli hanno tagliato l'erba sotto i piedi". A questo proposito, Pingitore non trattiene una (elegante) frecciata: "Noi (con il Bagaglino, ndr) siamo stati sempre a 360 gradi, altri no. E qui mi fermo". Il regista mostra in ogni caso un cauto ottimismo sul ritorno della satira a periodi più fiorenti: "La satira muore e rinasce sempre - osserva - quindi bisogna avere fiducia, perché è un'esigenza dello spirito dell'uomo quella di ironizzare e prendere in giro i potenti. Se non si ha paura di farlo". E in quanto ad un possibile ritorno del Bagaglino, Pingitore conclude facendo ben sperare: "Certo che torneremo ma, come diceva Tenco..."non so dire dove e quando"".