Potenza, energia e rock, Negramaro in trionfo a Milano. E ora tocca a Roma

domenica 14 luglio 2013
Potenza, energia e rock, Negramaro in trionfo a Milano. E ora tocca a Roma
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Milano, 14 lug. (Adnkronos/Ign) - Oltre 40 mila persone impazzite per loro, un supershow con 27 canzoni, la summa del successo di 6 ragazzi del Salento diventati in 10 anni la rockband più importante d'Italia. Ieri sera a San Siro si è celebrata la festa dei Negramaro con il primo dei due concerti negli stadi (l'altro sarà martedì allo Stadio Olimpico di Roma). Una festa totale, con due palchi, uno più acustico che porta la band a contatto diretto con il pubblico, l'altro decisamente rock, esplosione di potenza e innovazione. Il supershow di ieri sera ha celebrato la storia semplice e tutta italiana di questi sei ragazzi del Salento scoperti dieci anni fa dal fiuto della Sugar di Caterina Caselli. Basta ascoltare il micidiale terzetto scelto per la scaletta di Milano, 'Estate', 'L'immenso' e la superba cover di Modugno 'Meraviglioso' per capire che i Negramaro oggi incarnano lo spirito rock degli ultimi dieci anni. "Non siamo dinosauri attaccati all'osso", ha rivendicato con orgoglio ieri Giuliano Sangiorgi prima del concerto presentando il vincitore del concorso che ha dato a un giovane talento, Jack Jaselli, la possibilità di esibirsi prima di loro davanti ai 40mila di San Siro. Lo show dei Negramaro, per la prima volta vestiti Armani, è senza respiro, tiratissimo, pieno di colpi di scena e di suoni e di trovate. Giuliano macina centinaia di metri sul lungo palco che avvolge il Meazza, corre, suda, crea una sintonia eccellente con il pubblico, non si risparmia e non risparmia la voce e il talento. Da 'Ti è mai successo' a 'La giostra', da 'Nuvole e lenzuola' a 'Via le mani dagli occhi' con i Sud Sound System, poi 'Una storia semplice' con Big Fish e 'Io non lascio traccia' assieme agli Gnu Quartet. I sei ragazzi non hanno paura di mischiare e sovrapporre suoni e ritmi, si rivolgono a un pubblico che li capisce benissimo, sanno quando sorprenderli come quando fanno salire sul palco un set di fiati per 'Sole' o ripescano 'Gommapiuma', tratta dal loro album d'esordio. Poi accolgono prima Elisa per cantare 'Basta così' e 'Ti vorrei sollevare' e dopo Capone BungtBangt per 'Mentre tutto scorre' prima di concludere con 'Voglio molto di più' e i bis di 'Ottobre rosso', 'Singhiozzo', 'E' tanto che dormo' e 'Parlami d'amore'. Chi conosce i Negramaro sa bene che sarebbe sbagliato considerare Sangiorgi il leader della band anche se è lui che scrive, canta e suona, insomma il frontman è sicuramente lui. Ma i Negramaro sono Giuliano, Andrea, Lele, Ermanno, Danilo e Pupillo, sono loro sei insieme che danno senso al tutto, come evidenzia la forma geometrica esagonale che incombe sul palco e senza la loro amicizia non avrebbero la stessa forza: i ragazzi del Salento che 15 giorni fa a Londra hanno suonato con Bruce Springsteen e la E Street Band sono prima di tutto sei eccellenti musicisti e artisti e stanno lì a dimostrare ai giovani che anche in Italia il talento può portare lontano. In dieci anni Giuliano ha imparato a scrivere canzoni per Mina e Celentano, a diventare un osannato scrittore, a padroneggiare il palco e gigioneggiare quando ce n'è bisogno, a tenersi in equilibrio senza strafare, a spiazzare i critici che faticano a star dietro alle sue idee, a privilegiare il legame con il suo pubblico tanto che può permettersi di chiedergli di urlare forte perché papà Gianfranco, scomparso improvvisamente qualche mese fa, ascolti dal cielo le sue parole. Lo show dei Negramaro è passione, rock, tecnica, suono contemporaneo, innovazione ed energia allo stato puro. Sarà anche una storia semplice ma la verità è che nessuno oggi in Italia è come loro.