Roma, 15 mag. (Adnkronos) - E' un "Marito ideale" molto 'sui generis', ne' poteva essere altrimenti, quello delineato da Oscar Wilde nella commedia andata in scena con gran scalpore nel 1895 al Royal Theatre di Londra e che ora si rappresenta al teatro Quirino di Roma, di cui sono protagonisti Pietro Bontempo 'alter ego' dello scrittore, Valentina Sperli' e Roberto Valerio che firma anche la regia. Il titolo fa riferimento a un ricco e illustre uomo politico, in ascesa presso la stampa e l'opinione pubblica, idolatrato dalla moglie per la sua onesta', ricattato da una donna al corrente dello scandalo finanziario che e' all'origine della sua fortuna, sia economica che politica. "E' sicuramente la migliore commedia di Oscar Wilde - si afferma nelle note di regia - in cui l'autore del 'Ritratto di Dorian Gray' e di 'L'importanza di chiamarsi Ernesto' riesce meglio a fondere una trama seria con la leggerezza della sua scrittura. Il tema centrale e' il problema della corruzione politica e dell'integrita' dei governanti: un tema drammaticamente attuale per la nostra societa', che offre un'ottima sponda a interrogativi come 'E' possibile una politica senza compromessi?' oppure 'La questione morale e' un fatto privato o pubblico?'. Ma al tema politico se ne aggiunge uno di carattere privato: un marito, per essere ideale per sua moglie, deve anche impersonare la perfezione morale?". E' proprio su quest'ultimo interrogativo che ruota la commedia. Se infatti la necessita' di compromessi, anche morali, in politica viene presto data per scontata e ineluttabile, richiede invece un approccio piu' sofferto la risposta allo stesso interrogativo declinato pero' rispetto alla vita familiare e nello specifico coniugale. Un interrogativo che l'amico di famiglia dei due sposi sapra' sciogliere da par suo, dando il fisico e la voce al pensiero - molto libero e distante dalle convenzioni borghesi dell'epoca ma che risulterebbe 'ardito' anche a tante orecchie contemporanee - del suo autore, Oscar Wilde.