Roma, 27 set. (Adnkronos) - Marcello Mastroianni 'fantasma' in teatro per Antonello Fassari. Antonello Fassari e' protagonista di 'Marcello, come cado?', una pie'ce teatrale da lui non solo interpretata ma anche scritta e diretta insieme a Gianfranco Giagni, in scena in anteprima nazionale da domani a domenica alle 21 nelle Scuderie di Palazzo Farnese a Caprola nell'ambito della XVI edizione del Festival 'Quartieri dell'arte'. Il popolare attore, in queste settimane protagonista su Canale 5 della fortunatissima fiction 'I Cesaroni', giunta alla quinta serie, porta in scena uno spettacolo divertente e surreale, una riflessione sul mestiere dell'attore e sullo showbiz del terzo millennio, che vede la 'partecipazione straordinaria' di fantasmi del passato, autentici giganti della settima arte, da De Sica a Volonte', da Gassman a Sordi, ma soprattutto al grande Marcello Mastroianni con cui Fassari da' vita ad un dialogo onirico. 'Marcello, come cado?' vede in scena, accanto al travolgente Antonello Fassari, l'attore emergente Giulio Forges Davanzati, gia' applaudito nella versione teatrale de 'Il Laureato' accanto a Giuliana De Sio e 'Re Lear' di Michele Placido, noto al pubblico anche per diverse fiction tv come 'Rossella', 'Nemici amici' e 'L'onore e il rispetto'. 'Marcello, come cado?' e' uno spaccato di vita contemporanea nel quale i protagonisti, Antonello, una star di fiction tv e il suo giovane autista Michele, si confrontano tra le insoddisfazioni dell'attore, le cui ambizioni di inizio carriera sono state frustrate e l'ingenuo entusiasmo del suo autista, abbagliato dal miraggio della notorieta' a tutti i costi. Per Michele, Antonello e' un mito…ma le cose cambiano ed un segreto tra di loro si rivelera' fatale. "E' un confronto -spiega Fassari all'Adnkronos- tra due visioni del mondo e del mondo dello spettacolo in particolare, attraverso il confronto tra il protagonista, che e' volutamente molto simile a me stesso, ovvero un attore sessantenne, con molte esperienze diverse alle spalle, ed un giovane autista che lo accompagna a Cinecitta'. Il primo e' figlio degli anni '70, della convinzione che l'arte possa migliorare il mondo ma deve fare i conti con i suoi fallimenti e anche con un fallimento economici; l'altro e' piu' figlio del quarto d'ora di celebrita' che non si nega a nessuno e di una realta' cinica e superficiale e naturalmente sa tutto del gossip e dello share televisivo". (segue)