Roma, 12 dic. (Adnkronos) - Dopo una settima passata in un ospedale della California, il corpo di Ravi Shankar, maestro di sitar, tipico strumento indiano a corde, non ha superato l'intervento chirurgico che gli avrebbe allungato la vita ed e' morto, a 92 anni. Shankar, noto per le sue collaborazioni con il chitarrista dei Beatles, George Harrison, durante gli anni '70, lascia la moglie Sukanya e due figlie musiciste: Anushka, che come il padre suona il sitar, e la cantante Norah Jones, in verita' mai ufficialmente riconosciuta. "Anche se siamo pieni di dolore e tristezza, e' giunto il momento per tutti noi di essergli grati per averlo avuto nelle nostre vite -hanno affermato la moglie e la figlia Anoushka che sono rimaste al suo fianco fino alla fine- Vivra' per sempre nei nostri cuori e nelle la sua musica". Se ne e' andato un "tesoro nazionale e ambasciatore globale del patrimonio culturale dell'India" ha affermato Manmohan Singh, primo ministro indiano. Vincotore di tre Grammy, Shankar, era nato a Varanasi nel 1920. Con Harrison organizzarono il Concerto di beneficienza per il Bangladesh nell'agosto 1971 a cui parteciparono 40.000 persone. Lavoro' anche con il violinista Yehudi Menuhin e il sassofonista jazz John Coltrane. Il maestro indiano ha inoltre suonato a Woodstock e ha partecipato al Monterey Pop Festival nel 1967, durante il quale Jimi Hendrix incendio' la sua chitarra sul palco. Celebre il commento del re del sitar di quell'episodio: "E 'stato troppo per me. Nella nostra cultura abbiamo un tale rispetto per gli strumenti musicali: sono come parte di Dio".