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Fifa, si apre la corsa al dopo Blatter. In pole Zico e Chung Mong-joon

Nicoletta Orlandi Posti
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Al via le grandi manovre per la successione a Sepp Blatter. All'indomani dell'annuncio delle dimissioni del presidente della Fifa, che rimarrà peraltro operativo fino alla fine dell'anno, spuntano nuove possibili candidature. Tra i nomi delle ultime ore ci sono quelli di Zico, il 62enne ex fuoriclasse del Brasile e dell'Udinese che è stato anche ministro dello Sport, ("Perchè no?", ha scritto su Facebook, "la mia vita è sempre stata legata al calcio") e quello di Chung Mong-joon, il presidente del colosso automobilistico sudcoreano Hyundai grande sponsor della Fifa, il quale ha fatto sapere che "valuterà attentamente" la possibilità di candidarsi, in raccordo con gli europei. Intanto l'Uefa ha rinviato la riunione in programma a Berlino nel fine settimana: per il presidente, Michel Platini, "è più saggio prendersi del tempo per valutare la situazione in modo da assumere una posizione comune". L'inchiesta - Sul fronte dell'inchiesta americana sulle mazzette Fifa, il segretario alla Giustizia americano, Loretta Lynch, non ha voluto commentare le indiscrezioni secondo cui Blatter sarebbe indagato negli Usa. "Questa è una questione in corso, un caso aperto e quindi parleremo attraverso i tribunali", ha dichiarato in una conferenza stampa a Riga. L'indagine comunque non si ferma: su richiesta delle autorità Usa, l'Interpol ha emesso mandati di cattura internazionali per due ex dirigenti Fifa e quattro manager. L'organizzazione internazionale per la cooperazione tra polizie ha diramato la cosiddetta "allerta rossa" per l'ex presidente della Concacaf, Jack Warner, e per l'ex presidente della Conmeibol sudamericana, Nicolas Leoz, a cui si aggiungono Alejandro Burzaco, Hugo Jinkis e Mariano Jinkis, tre manager che si occupano di sponsorizzazioni e media, e del brasiliano Josè Margulies, responsabile di due società offshore che operano nel campo dei diritti tv. I commenti italiani - E mentre la Commissione europea invoca "un cambiamento radicale" in seno alla Fifa, arrivano i primi commenti italiani. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, non ha infierito, affermando che "le vittorie non sono quelle di non aver votato per la rielezione del presidente Blatter". "Qui c'è stato da parte della nostra federazione un atteggiamento corretto", ha osservato, "sul piano personale mi dispiace molto. Il fatto di non votarlo è stata una decisione sofferta ma davanti ad una situazione di non chiarezza, non potevo votarlo a scatola chiusa". Il vicepresidente della Uefa, Giancarlo Abete, ha ricordato che Blatter ha disatteso il suo impegno che quello inaugurato nel 2011 "sarebbe stato l'ultimo suo quadriennio come presidente". "Si avvertiva già dal 2011 questa esigenza di cambiamento", ha aggiunto.

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