Milan, nerosurosso: il libro di Pasquale Campopiano che spiega da dove arrivano i soldi dei cinesi
Anziché “nero su bianco”, come ha chiesto Ilaria D'Amico, riferendosi con punta polemica alla necessità di conoscere le «coperture finanziarie» del nuovo Milan, lui ne ha messo numeri e nomi “nero su rosso”. Pasquale Campopiano, neo community manager del club rossonero, è il giornalista che ha raccontato per primo la trattativa di vendita ai cinesi, seguendola per un anno come voce più accreditata, fino a darne alle stampe il resoconto intitolato #nerosurosso (ultra sport, pp. 336, euro 16,50). Il volume sarà presentato dopodomani in Puglia, a Bisceglie (ore 20.45), nell'ambito di Libri nel Borgo Antico (25-27 agosto), festival giunto all'ottava edizione, al quale parteciperanno volti celebri della cultura come Paolo Mieli, Pupi Avati, Magdi Allam, Marcello Veneziani. Una prima esibizione pubblica, per Campopiano, nelle vesti di manager milanista, in tempi di grandi cambiamenti per il club, fresco di accordo quadriennale con l'agenzia fotografica LaPresse. Campopiano, nel libro lei elenca una serie di possibili investitori che starebbero alle spalle del presidente milanista, Yonghong Li. È coi loro soldi che la società sta finanziando la campagna acquisti faraonica? «Grazie a un lavoro di approfondimento - conferma a Libero - ho ricostruito nel libro le operazioni finanziarie messe in atto da Yonghong Li e i prestiti di cui avrebbe beneficiato, che potrebbero essere riconducibili a grandi realtà a partecipazione statale come Huarong, non solo a fondi accreditati come Elliot. Allo stesso tempo sono risalito al patrimonio del presidente del Milan che è molto consistente, facendo capo a miniere di fosfato e stretti rapporti con Xu Renshuo, figura del cda della società rossonera, la cui famiglia detiene centri commerciali e negozi hitech. Gli investimenti sono figli di questi soggetti». Il Milan ha la necessità di restituire il prestito di 180 milioni (soldi serviti per il closing) del fondo Elliot entro 18 mesi. Basteranno gli introiti della possibile qualificazione Champions e dello sviluppo del brand in Asia? «Insieme a questi due aspetti - spiega Campopiano - il mio volume illustra altri due punti nel piano industriale di Fassone: la quotazione in borsa sul mercato cinese e l'operazione stadio, che passa dall'ottimizzazione di quello attuale alla possibile creazione di uno di proprietà». Ma fair play finanziario e impossibilità di trasferire capitali dalla Cina potrebbero essere ostacoli per il mercato futuro del Milan? «Per il blocco dei trasferimenti di capitale, tutto dipende da cosa deciderà il Congresso del Partito comunista cinese a ottobre. Quanto al Fpf, come citato nel libro, in autunno Fassone avvierà una trattativa con l'Uefa per l'approvazione del piano di risanamento e rafforzamento della società». 15 aprile 2016-13 aprile 2017: dal primo articolo sulla vicenda alla cessione del Milan. In un anno come è cambiata la sua vita? «Da cronista precario mi sono ritrovato community manager. E soprattutto, attraverso i social, ho costruito un nuovo rapporto con i tifosi, non più solo destinatari delle notizie ma fonti preziose». di Gianluca Veneziani