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Calcio in tv, due abbonamenti per seguire il campionato di serie A

Matteo Legnani
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L' assemblea dei presidenti della Lega di Serie A ha approvato i nuovi pacchetti per la vendita dei diritti tv per il triennio 2018-20, dopo aver risolto il contratto con la spagnola Mediapro. E potrebbe essere rivoluzione. Due le grandi novità che potrebbero modificare le abitudini degli italiani nel vivere il calcio in tv: e non senza polemiche. La prima: nessun operatore, in prima battuta (Mediapro, Sky, Perform, Mediaset, Tim e Italia Way quelli finora interessati), potrà acquistare e di conseguenza trasmettere l' intero campionato di Serie A e questo implica il rischio per gli utenti di dover attivare due abbonamenti per vedere da casa tutto il campionato. A meno che, come previsto dal bando stesso, non ci siano successivamente nuovi accordi fra chi ha vinto e terze parti che vorranno trasmettere le immagini, con la conseguenza che il prezzo finale da pagare per i tifosi potrebbe salire. Il nodo centrale, infatti, è che le società hanno dato il via libera per una vendita per prodotto anziché per piattaforma. Il pacchetto principale (il 5) prevede 114 eventi per un prezzo minimo a stagione di 452 milioni di euro. Il pacchetto 6 riguarda 152 eventi con prezzo minimo di 408 milioni a stagione e il Pacchetto 7 indica 114 eventi a 240 milioni. La seconda novità più rilevante è l' obbligo di trasmettere le immagini delle partite in chiaro solo dopo le 22 in tv o tre ore dopo il fischio finale delle partite sul digitale. Un provvedimento che mette seriamente a rischio la sopravvivenza di una trasmissione popolare come 90° minuto.

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