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Serie A, Piatek non basta al Genoa: Parma vince 3-1 in rimonta

Cristina Agostini
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Non basta più neanche Piatek. Il Genoa ha trovato un tesoro col bomber polacco, arrivato a 9 gol in campionato, ma scivola sulla buccia di banana di un Parma che non t'aspetti: sfrontato, organizzato, implacabile. Per 9' i rossoblu hanno addirittura sognato il momentaneo aggancio al Napoli al secondo posto ma la furia degli emiliani ha rotto il castello e trasformato il sogno in incubo: dall'1-0 all'1-3 in meno di mezzora e tutto nel primo tempo. Seconda vittoria di fila per i ducali e stop inatteso per il Grifone. Già dai primi minuti sono fuochi artificiali al Ferraris dove succede di tutto: 4 gol più uno annullato col Var. Sei minuti ed è già 1-0: Lazovic sfugge sulla sinistra, cross nel mezzo e colpo di testa vincente di Piatek, in gol al primo pallone toccato, palla sul palo e poi in rete. La gioia dura poco perchè al quarto d'ora arriva il pari. Lo segna, su azione d'angolo, l'ex di turno Rigoni con un comodo tap-in dopo la difettosa uscita di Radu e la spizzata di Bruno Alves. L'alfiere genoano è sempre Piatek che al 25' potrebbe raddoppiare ma il suo colpo di testa colpisce il palo, con Sepe che salva dopo che il pallone stava rimbalzando oltre la linea. Non c'è sosta e al 27' ecco il sorpasso Parma. Azione personale spettacolare di Siligardi che accelera dal fondo, converge e trova un gran diagonale che si infila sotto l'incrocio. Il Genoa accusa il colpo e il Parma affonda, trovando il tris alla mezzora. Assist al bacio di Barillà dalla sinistra, Ceravolo tutto solo in area rossoblù trova il pallonetto di testa che scavalca Radu e fa 3-1. Potrebbe riaprirsi tutto al 36', quando su cross dalla sinistra, Piatek la sfiora e Criscito, solissimo sul secondo palo, la appoggia in rete ma dopo qualche minuto l'arbitro annulla su suggerimento del Var. Si va alla ripresa e saltano gli equilibri: il Genoa attacca a testa bassa ma rischia anche di subìre ancora, come al 9', quando occorre una prodezza di Radu per evitare il quarto gol sul colpo di testa ravvicinato di Ceravolo. A questo punto D'Aversa cambia tattica, cambia giocatori e arretra il baricentro: niente più sgroppate offensive, difesa (che passa a 5) a oltranza per arginare la furia dei locali che perde vigore però col passar dei minuti, anche perchè Sepe non sbaglia un intervento e tutto diventa più difficile. Il risultato non cambia più e alla fine esulta il Parma.

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