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Milan, Gennaro Gattuso disperato: gli undici infortunati, ecco la formazione-tipo

Davide Locano
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La risposta a chi, ancora, si chiede il perché di club composte da almeno 25 giocatori è semplice e formata da cinque sole lettere: Milan. Squadra che in questo momento è la versione calcistica di un capolavoro di Agatha Christie, Dieci Piccoli Indiani: si avanzava nella lettura, e più o meno a ogni capitolo, un protagonista veniva fatto fuori. E a dieci piccoli e meno piccoli rossoneri rotti, ormai, siamo arrivati, comprendendo anche quei pochi che sono prossimi al rientro. Con il rinforzo di Higuain, squalificato dopo la scenata di Milan-Juve, e di un paio di desaparecidos per scelte tecniche della rosa, Gattuso domenica contro la Lazio potrebbe schierare anche una formazione fantasma, il Milan che non c' è: gli infortunati Caldara, Romagnoli, Musacchio, Biglia, Bonaventura, Strinic, Calhanoglu insieme a Conti, che sta per rientrare dopo un assenza di 14 mesi, al citato Pipita e agli emarginati Montolivo e Plizzari, dotato e giovanissimo portiere che tuttavia è la quarta scelta tra i pali. Leggi anche: Donnarumma fa una brutta fine (anche in Nazionale) Ne esce un bel 3-4-2-1 che può equivalere o probabilmente anche superare la formazione che il mister rossonero opporrà alla Lazio nella partita forse più delicata e importante del girone d' andata, il primo di molti spareggi Champions che a Casa Milan si augurano almeno di vivere. In realtà, dal Diavolo ospedalizzato appena tracciato, si potrà forse recuperare Calhanoglu, rientrato dalla Nazionale per il riacutizzarsi di un problema al piede con cui convive dal derby. Anche se a mezzo servizio, il turco può farcela, così come Calabria. Una croce col pennarello indelebile, invece, Gattuso può tracciarla sul nome di Giacomo Bonaventura. "Jack" si arrende al dolore, la parola "cartilagine" al Milan evoca ricordi brutti assai (Marco Van Basten), quella di un ginocchio è roba seria e delicata: via in Usa a operarsi, l' obiettivo è essere pronto per l' inizio della prossima stagione. Auguri a lui, e anche e soprattutto al Milan, che la Lazio non spari troppo sulla Croce Rossonera. di Davide Gondola

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