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"Inter, non sono un medico". Inizia l'era Beppe Marotta: ecco la sua prima promessa

Davide Locano
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È la terza volta che l' Inter vince lo scudetto 2005/06. La prima in base al risultato in classifica, che la pose all' epoca appena dietro la Juve, alla quale quel tricolore fu revocato. La seconda dal momento in cui quel titolo le venne assegnato in tribunale, anziché sospeso per sempre nel limbo dei titoli mai vinti da nessuno. La terza ieri, con la sentenza della Corte di Cassazione che respinge il ricorso dei bianconeri aggiudicando in via definitiva la vittoria del campionato ai nerazzurri. Secondo il club piemontese lo scudetto «conteso» sarebbe dovuto rimanere «non assegnato» e la diatriba avrebbe dovuto risolverla il collegio di garanzia per lo sport, il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport o l' Alta Corte di giustizia sportiva. La Cassazione, invece, non ha ritenuto necessario alcun «nuovo scrutinio» in merito. Leggi anche: Inter, su chi punta Beppe Marotta per la panchina OBIETTIVO E-LEAGUE Un successo fuori dal campo per l' Inter dopo il brutto 1-1 col PSV di martedì che ha sancito la retrocessione dalla Champions all' Europa League. Che però a questo punto diventa un obiettivo, come confermato dal nuovo amministratore delegato per la parte sportiva. Uno che di contese tra Inter e Juve se ne intende: Beppe Marotta. Con lui la Signora è arrivata al top planetario proprio dopo le ceneri di Calciopoli. E da lui, che con la Juve non si è certo separato con note di fanfara, riparte l' acerrima rivale. Il CdA interista ha stabilito che il suo ingresso in società non stravolgerà gli equilibri interni, con l' altro ad per la parte finanziaria Alessandro Antonello che avrà gli stessi poteri di firma e con Pietro Ausilio che resta direttore sportivo. Ma un manager così autorizza tutti a pensare davvero in grande, come ha precisato il presidente Zhang: «Questo è un cambiamento importante per il club, in linea con il nostro obiettivo di diventare una società vincente e un' azienda di successo». SVECCHIARE E COMPRARE Il tour milanese di Marotta è iniziato dalla nuova sede del club in Porta Nuova, per poi proseguire in corso Vittorio per il saluto ai dipendenti del club. Poi, le prime parole: «Sono felice e orgoglioso di iniziare una nuova sfida professionale in un club prestigioso come l' Inter. Il Presidente Steven Zhang ha un progetto ambizioso e sono impaziente di farne parte attivamente. Voglio ringraziare il Chairman Zhang e il Gruppo Suning per la fiducia e sono certo che insieme renderemo l' Inter nuovamente vincente». E aggiunge: «Inizia un nuovo percorso con le stesse caratteristiche che mi hanno portato a vivere le altre esperienze». Su tutte, Samp permettendo, proprio quella alla Juve, il vero termine di paragone. «Ma non si facciano proclami - precisa -. Non sono il medico venuto a curare un malato». A Marotta si chiedono ordine, regole comportamentali per i giocatori, mentalità vincente da trasmettere tramite il lavoro dell' allenatore e colpi di mercato ragionati in base a duplici esigenze: svecchiare la rosa, razionalizzare il monte ingaggi e arrivare a prendere giocatori funzionali al progetto senza spese folli. Al contrario, per prima cosa c' è da mettere a posto i conti una volta per tutte: qualificandosi in Champions, arrivando più avanti possibile in Europa League e magari piazzando qualche esubero. La ricetta di Marotta per tornare davvero al top. di Daniele Dell'Orco

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