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Torino, che tris al Chievo. Il gallo Belotti ritrova il gol: i granata sognano l'Europa

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Davide Locano
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Un tris per sognare l'Europa. Con un quarto d'ora finale da urlo il Toro travolge un Chievo ostico domato solo nel recupero, più di quanto dica il 3-0 del tabellino. E' il 'Gallo' a suonare la sveglia proprio nel momento in cui la partita sembrava incanalata sui binari del pareggio. Il missile con cui Andrea Belotti, al primo centro nel 2019, buca le mani di Sorrentino spiana la strada al successo dei granata, impreziosito dal bolide di Rincon e dal diagonale vincente di Zaza, reti che infondono ulteriore fiducia e autostima a una squadra che continua a macinare numeri da record. Sono cinque i successi consecutivi ottenuti in campionato all'Olimpico-Grande Torino, diventato ormai un fortino per i ragazzi di Mazzarri, e addirittura sei le partite di fila senza prendere gol. Risultati che certificano il sesto posto in classifica, in coabitazione con la Lazio, a 41 punti. Il Toro perde nel riscaldamento Aina, sostituito da Ansaldi. In difesa conferma per Moretti, visto che Djidji non è al meglio, davanti dopo il gol all'Atalanta c'è di nuovo Iago Falque accanto all'intoccabile Belotti. L'unica novità rispetto al match con gli orobici è l'inserimento dal 1' di Baselli per Rincon. Un chiaro messaggio di Mazzarri ai suoi, per un centrocampo con più qualità e meno corsa e capacità di interdizione. Una scelta logica considerando l'avversario di fronte ai padroni di casa: la partita con i clivensi come da copione infatti è un assalto continuo dei granata al bunker difeso da Sorrentino. Il 4-3-1-2 disegnato da Di Carlo con Giaccherini alle spalle di Meggiorini e Djordjevic però lascia pochi spazi e Belotti e compagni, che nonostante il possesso palla faticano e non poco a entrare in area di rigore avversaria. Le iniziative migliori paradossalmente arrivano dall'out sinistro con Ansaldi, proprio colui che non avrebbe dovuto giocare. L'argentino mette in difficoltà prima Schelotto, ko dopo un quarto d'ora per un infortunio al ginocchio, e poi Depaoli. Belotti e Iago non ricevono però palloni giocabili e De Silvestri di professione non fa il centravanti. I clivensi invece si affidano alle ripartenze in contropiede e a un paio di tentativi insidiosi - ma imprecisi - dalla distanza di Giaccherini e Meggiorini. Nella ripresa il Chievo esce dagli spogliatoi con il coltello tra i denti e solo un grande doppio intervento di Sirigu su Djordjevic evita il vantaggio ospite. Immediata la replica dei granata con un colpo di testa in tuffo di Izzo respinto da Sorrentino. Mazzarri però vuole dare una scossa ai suoi e si gioca quasi subito la carta Zaza, al posto di Lukic, per un Toro a trazione anteriore. Poco dopo tuttavia è lo stesso Iago Falque ad alzare bandiera bianca e a dover lasciar spazio a Berenguer. Le squadre si allungano, i tatticismi saltano, ma il Toro non sfonda. Anche perché Belotti schiaccia a lato di testa da due passi dopo un'uscita a vuoto di Sorrentino sul piazzato di Berenguer. La pressione dei padroni di casa aumenta, ma Zaza ottiene solo un corner con una punizione velenosa respinta dal portiere. A far scoccare la scintilla ci pensa così capitan Belotti, inesauribile nella ripresa e autentico trascinatore. Il 'Gallo' duetta proprio con Zaza e dalla distanza fa partire un siluro che Sorrentino può solo sfiorare. Il Chievo reagisce, mette qualche palla in area di rigore granata che fa tremare l'Olimpico e ci prova da fuori con Diousse, ma a chiudere i conti nel finale, in pieno recupero, ci pensano Zaza e Rincon, i due jolly pescati dal mazzo da Mazzarri proprio nella ripresa che valgono il tris. Con cui il Toro lancia un segnale ben preciso nella partita tutta da giocare per l'Europa. di Alberto Zanello (LaPresse)

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