Cerca
Logo
Cerca
+

La Juve cade al Ferraris. Genoa, esplode la festa: primo ko per i bianconeri

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

Dalla notte epica con l'Atletico Madrid, al primo tonfo in campionato. La Juventus inciampa al Ferraris al cospetto di un battagliero Genoa che firma, con la miglior prestazione stagionale, l'impresa che con tutta probabilità consegnerà a Prandelli la salvezza. La squadra di Allegri viene condannata dalle reti, nella ripresa, dell'ex Sturaro e di Pandev, usciti dalla panchina: il Grifone si conferma la bestia nera dei bianconeri, ai quali ha preso 4 punti su 6 in questa stagione. Non è stata la Juventus devastante di Champions e un calo fisiologico era in qualche modo atteso, ma questo non toglie nulla all'ottima performance dei rossoblù. Stop, il primo dopo 27 partite, che ovviamente non intacca minimamente la marcia scudetto della Signora: anche in caso di vittoria del Napoli, avrà da gestire 15 lunghezze di vantaggio. Sfuma però il piano di chiudere il campionato senza sconfitte ed è un dettaglio che avrebbe impreziosito lo scudetto. Var protagonista: annullato un rigore ai liguri nel primo tempo e una rete a Dybala nella ripresa. Al Ferraris non c'è l'eroe di Champions Ronaldo, lasciato a riposo e nemmeno convocato, Chiellini, Matuidi e Bernardeschi si accomodano in panchina. Pronto, all'occorrenza, Kean. Allegri opta per la difesa a tre Caceres-Bonucci-Rugani. Tandem d'attacco formato da Dybala e Mandzukic. Tra i pali l'ex rossoblù Perin. In avanti Prandelli si affida al tridente Lazovic-Kouame- Sanabria, in difesa Pereira e Zukanovic vincono il ballottaggio con Biraschi e Gunter. A centrocampo c'è Rolon. Più Genoa che Juve nei primi 45'. I bianconeri afferrano le redini della partita, ma i primi pericoli li creano i padroni di casa: Kouamé scappa a Bonucci e prova la conclusione, palla per Sanabria: strepitoso Perin nel dirgli no. Poco dopo è Lazovic a sciupare un'ottima situazione, colpendo male da ottima posizione. La squadra di Prandelli sfodera maggior dinamismo rispetto a quella di Allegri, che pare abbia il freno a mano tirato. Un po' macchinosa la manovra dei bianconeri, sofferenti in particolar modo in mezzo al campo. Romero tenta il blitz sugli sviluppi di un angolo, Perin si oppone in tuffo. Alla mezz'ora la possibile svolta della gara: Di Bello prima indica il dischetto per punire un mani di Cancelo sul colpo di testa di Kouame. Poi, consultato il Var, fa retromarcia: tocco involontario del portoghese e un braccio precedente dell'ivoriano. Il Genoa non si abbette e il match resta aperto. Prima dell'intervallo, Genoa minaccioso in contropiede con Rolon che in piena area impatta male e non inquadra lo specchio. Allegri ridisegna la sua squadra per la ripresa: si passa al 4-4-2. La Juventus spinge in questa fase con maggior convinzione e riesce a sbloccarla con Dybala, servito dalla sinistra da Cancelo: a beffare Radu anche una deviazione di Criscito (56'). Interviene ancora il Var, che ravvisa un offiside di spalla di Emre Can ad inizio azione - questione davvero di centrimetri - e cancella la rete de La Joya: nulla di fatto. Allegri reagisce calando sul tavolo la carta Bernardeschi, fuori Cancelo. Prandelli risponde affidandosi all'esperienza di Pandev, dentro per Sanabria. Successivamente, Sturaro rileva Lazovic. E proprio l'ex firma subito il vantaggio del Grifone trafiggendo un non impeccabile Perin su servizio di Pandev (72'). Il Ferraris diventa una bolgia, correi ai ripari Allegri che rifà il trucco all'attacco: nella mischia Kean al posto di Mandzukic. Il terzo cambio dei bianconeri è invece forzato: Bentancur alza bandiera bianca e viene rilevato da Spinazzola. Ma è ancora la squadra di casa ad andare vicinissima alla rete: un errore da matita rossa di Emre Can favorisce Kouame, che dopo essersi liberato di Rugani sbaglia clamorosamente il tiro. Ma è il preludio al 2-0, che il Genoa realizza con un contropiede magistrale: Kouame va in fuga ed è intelligente nel premiare l'inserimento di Pandev, grande diagonale e Perin si deve ancora inchinare (81'). Sulle ali dell'entusiasmo i rossoblù rischiano di dilagare: Kouame sbaglia lo stop e sciupa la palla regalata da Bonucci. Allegri è una furia a bordocampo, ma per la Juventus è una domenica maledetta. Pericoli Radu non ne corre e finisce con il tuffo dei rossoblù sotto la Nord. E con il traguardo della salvezza ormai all'orizzonte per il Grifone. di Attilio Celeghini (LaPresse)

Dai blog