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Beppe Bergomi su Antonio Conte: "Un nuovo Trapattoni. Ma occhio a questa Inter"

Davide Locano
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Gli occhi di Beppe Bergomi sono al Mondiale Under 20, in onda su Sky (domani nei quarti Italia-Mali ore 18.30), ma il cuore dello «Zio» è sempre per la sua Inter che in questi giorni sta prendendo le misure al metodo-Conte. Bergomi, l' ha sorpresa l' arrivo dello «juventino» Antonio Conte sulla panchina nerazzurra? «Ho avuto Giovanni Trapattoni come allenatore trent' anni fa, ma sento ancora gli stessi discorsi. Andiamo oltre: Antonio è un grande professionista, Andrea (Pirlo, ndr) mi ha detto che si sarebbe buttato nel fuoco per lui. Porterà idee, disciplina, allenamenti, leadership». Il nuovo allenatore trasformerà davvero la pazza Inter in una squadra «regolare»? «Sono convinto che ci riuscirà, ma deve capire una cosa se non l' ha già fatto. L' Inter è diversa da tutte le altre squadre, non è la Juve. Ho sempre in mente le parole del Trap quando arrivò: "Qui è una centrifuga". Il mondo Inter è speciale, dai tifosi alla società. Non deve avere la presunzione di arrivare e pensare di mettere tutto a posto». Si ripartirà col 3-5-2? «Godin, De Vrij e Skriniar sono tre centrali puri e di solito con questo modulo uno dei tre deve scivolare, ma Conte saprà meglio di me cosa fare. Perisic diventerà un esterno a tutta fascia, a destra proverà a recuperare Candreva». Non c' è più posto per Icardi? «Non credo. Si parla di Dzeko e Lukaku, attaccanti che fanno anche meno gol di Mauro ma più funzionali per Conte che, agli Europei, impiegava Pellé e Zaza. È una questione tattica, poi si aggiunge tutto quello che è accaduto quest' anno». Quale deve essere il primo obiettivo del mercato? «A questa squadra manca un tiratore di punizioni e calci d' angolo: non so da quanto i nerazzurri non segnano da fermo. Un trequartista di qualità alla Sneijder, per far capire il tipo di piede che serve. Barella sarà un innesto importante ma deve crescere». Spalletti non poteva fare di più? «È un amico, è difficile giudicarlo. Ha sempre centrato l' obiettivo. Per me un allenatore bravo è quello che alza la qualità dei suoi giocatori. Ricordate l' ultima del Napoli di Benitez? Perse 4-2 con la Lazio dopo il rigore sbagliato da Higuain. Quel giorno tanti volevano la testa di Koulibaly e Ghoulam che invece con Sarri sono diventati dei top». A proposito di Sarri, se lo immaginava alla Juve? «Non mi sorprende e sono felice per lui. Se vuoi cambiare Allegri, devi scegliere un allenatore diverso. Nel dna della Juve c' è la vittoria: con Sarri giocherà diversamente e magari perderà qualche partita in più, ma c' è da capire cosa potrà fare in Europa». In tema di novità, il Milan che ha perso la Champions di un punto si sta rivoluzionando... «Tutto gira intorno alla gestione finanziaria. Pur in minoranza, penso che il Milan abbia una buona base se non cederà nessuno. Se arriva Giampaolo con la sua idea di calcio, il Diavolo può ripartire». di Francesco Perugini

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