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Ferrari, Binotto e la rabbia di Leclerc secondo: "Giusto così". Retroscena: cos'è successo davvero con Vettel

Stefano Boffa
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La Ferrari, nel GP di Singapore a Marina Bay, è tornata a fare doppietta, una cosa che non accadeva dal GP di Ungheria del Mondiale 2017, quando sulla Rossa c'era ancora Kimi Raikkonen ad affiancare Sebastian Vettel. Eppure ci sono state delle polemiche al termine del Gran Premio asiatico. A quanto pare, l'enfant prodige Charles Leclerc non avrebbe gradito la scelta del team di favorire il suo compagno di scuderia Vettel, vincitore della gara, durante i pit stop, asserendo che non era al corrente della strategia attuata. A fare da pompiere c'ha pensato il Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto, il quale ha spiegato, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il motivo di tale scelta: "È stata la scelta giusta, sapevamo che in quel momento Verstappen stava per fermarsi e dovevamo pensare a proteggere la posizione di Sebastian. Per lui era l'unica possibilità per provare a passare Hamilton. È nato un undercut più potente del previsto e Seb è stato bravissimo a spingere al rientro".  Leggi anche: Formula 1, GP Singapore 2019: doppietta Ferrari, vince Vettel e Leclerc arriva secondo Per quanto riguarda i malumori manifestati da Leclerc nel post-gara, Binotto non usa il bastone, bensì la carota: "È giusto che desideri vincere, anzi è fondamentale. Gli ho detto che deve essere contento per il secondo posto, è stata una decisione per la squadra. Non potevamo fermare i due piloti nello stesso giro. Non potevamo rischiare con Charles e dovevamo fare un tentativo con Seb".  Per Vettel, che ha finalmente rotto il digiuno di vittorie che durava da Spa dell'anno scorso, Binotto ha avuto parole al miele che sanno di riconferma anche per l'anno prossimo: "Questo successo è fondamentale per lui, ha dimostrato che è veloce in gara e che sa leggere le situazioni. Lo ha fatto in modo perfetto". Insomma, in casa Ferrari non c'è tempo per i malumori dei singoli: col Mondiale piloti ampiamente compromesso, l'obiettivo ora perseguibile (anche se ci vorrebbe un miracolo, visto il ritardo di 133 punti dalla Mercedes capolista) resta il Mondiale costruttori (che manca dal 2008) e la Ferrari ha bisogno di entrambi i piloti per non restare a mani vuote anche quest'anno.

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