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Charles Leclerc e Sebastian Vettel, convivenza impossibile in Ferrari? L'analisi di Giorgio Terruzzi

Stefano Boffa
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La Ferrari interrompe la sua striscia di vittorie a Sochi, galeotti furono la safety car e il regolamento dietro ad essa che hanno permesso ad una Mercedes in netta difficoltà di guadagnare terreno e affondare il colpo decisivo. Davvero dietro alla doppietta delle Frecce d'Argento c'è solo questo? Secondo Giorgio Terruzzi, no. Leggi anche: Crac-Vettel, sfortuna Ferrari: la doppietta va alla Mercedes. Hamilton, poi Bottas e Charles Sul Corriere della Sera, il giornalista ha parlato di un accordo non rispettato da Sebastian Vettel per quanto riguarda le strategie da adottare in gara. A Singapore, la sua grinta e il suo orgoglio gli avevano dato ragione; a Sochi, però, non è stato così e si è ritrovato costretto a ritirarsi a metà gara a causa di un guasto al motore. Secondo Terruzzi, era impossibile ipotizzare, come aveva fatto il team principal della Rossa Mattia Binotto, una collaborazione tra il tedesco e il suo compagno di scuderia Charles Leclerc, ormai impegnati in una lotta continua per primeggiare l'uno sull'altro sin dal GP di Monza. Un dualismo destinato a creare una frattura interna insanabile, l'esatto contrario rispetto all'affiatamento mostrato dai due piloti Mercedes, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. L'analisi di Terruzzi non sembra lasciare scampo ad obiezioni. E per mettere in luce quanto l'atmosfera in Ferrari sia tesa, Terruzzi conferma anche che Vettel, in partenza, non ha rispettato il patto con Leclerc: doveva restituire la posizione dopo che il compagno gli aveva concesso la scia, ma non lo ha fatto. Seb, insomma, ha restituito a Charles lo sgarro alle qualifiche di Monza.

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