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Napoli sprecone, peccato: col Salisburgo finisce 1-1. Qualificazione rimandata

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Davide Locano
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Una pioggia di occasioni che lasciano a terra solo rabbia e rimpianti. E un punto che riesce solo a smuovere la classifica. Il Napoli non va oltre l'1-1 al San Paolo contro il Salisburgo, che si è mostrato ancora una volta avversario ostico, non riuscendo a concretizzare oltre una ventina di palle gol sprecate per imprecisione, fretta e carenza di aggressività proprio nell'ultimo tocco. Il pareggio permette al Liverpool, vincente sul Genk, di scavalacare la squadra di Ancelotti in classifica e lasciando ai partenopei ancora aperto il discorso qualificazione (quattro punti sugli austriaci). Il Napoli si è subito fatto del male subendo un rigore all'11 per atterramento dl coreano Hwang da parte di Koulibaly e riuscendo solo nel finale del primo tempo a raddrizzare l'incontro con Lozano. Nella ripresa altre occasioni, soprattutto con Insigne (tanta volontà ma poco feeling con la porta), senza però trovare la rete della vittoria che sarebbe stata meritata per il giuoco espresso e per la reazione che tutta la squadra ha avuto dopo essere passata in svantaggio. Ora per il Napoli ci sarà la trasferta di Liverpool e poi l'ultima in casa contro il Genk, fanalino di coda del girone. Battere gli austriaci non era impresa facile, come aveva dimostrato anche la gara di andata. E in parte si è rivista lo stesso match dello scorso 23 ottobre. Ancelotti decide per il tandem offensivo veloce e schiera Lozano in coppia con Mertens. In mediana fiducia a Zielinski accanto a Fabian Ruiz (indisponibile Allan). Gli austriaci invece optano per uno schieramento prudente con difesa a cinque guidata da Onguene e con il recupero di Ulmer. In attacco vicino all'intoccabile norvegese Haaland gioca Hwang (Daka parte dalla panchina). La formazione di Ancelotti brucia nei primi minuti almeno due occasioni facili (conclusione in area di Insigne deviata verso la propria porta da Onguene e destro di Zielinski che libero dal limite dell'area manda alto da ottima posizione), evidenzia distrazioni difensive e dopo un paio di affondi austriaci mette in salita la sua partita per un fallo da rigore netto di Koulibaly che atterra Hwang. Esecuzione perfetta di Haaland dal dischetto che all'11' spiazza Meret. Gli sprechi e le disattenzioni vengono dunque pagati cari e anche la fortuna non assiste i partenopei che, appena subito il gol, colpiscono il palo interno con Callejon che raccoglie di testa un pennellato cross di Insigne ma non fa centro. Il Napoli accelera, inventa, disegna azioni spettacolari ma non concretizza esaltando anche le qualità del portiere Coronel molto attento in un paio di conclusioni. Facendo sempre la stessa giocata i partenopei con il passare dei minuti diventano prevedibili e il Salisburgo con ordine gestisce il match senza troppi affanni rendendosi pericolosa al 26' con un'azione in velocità tra Halland e Hwang che libera Minamino in area di rigore. Il Napoli gioca anche in contropiede (il Salisburgo concede tantissimo e si spezza in due quando attacca) ma continua a sbagliare l'impossibile stavolta con Insigne che raccoglie un appoggio dalla destra di Fabian Ruiz ma l'attaccante completamente solo da ottima posizione calcia sopra la traversa. Koulibaly su calcio d'angolo cerca di riscattarsi per l'errore che ha causato il penalty ma la porta non viene centrata. Il forcing viene però premiato al 43' con Lozano che si accentra e dal limite lascia partire un rasoterra sul primo palo che batte Coronel. Per il messicano si tratta del suo primo gol al San Paolo e in Champions League, il secondo con la maglia del Napoli dopo quello realizzato in campionato a fine agosto contro la Juventus. Il Salisburgo nella ripresa passa alla difesa a quattro e fa un cambio offensivo (dentro Mwepu per Pongraric) mentre Ancelotti fa entrare Luperto (che aveva giocato contro gli austriaci da titolare) per Mario Rui. Il ritmo è più basso ma è il Napoli a restare maggiormente in zona d'attacco: lancio di Callejon a cercare in profondità Mertens, chiusura decisiva sul belga di Onguene. L'atteggiamento del Salisburgo è sempre lo stesso ma ha più facilità nel palleggio perché la squadra è più racchiusa e con maggiori fraseggi. Il Napoli subisce la velocità degli austriaci e si limita a fiammate come quella di Lozano al 57' che sfiora la traversa con un altro tiro da fuori e di Mertens due minuti dopo (si libera bene tra i due centrali ma il tiro è fiacco). La partita vive un momento di pausa prima di dare tutte le energie nel finale. Ci prova Di Lorenzo di testa raccogliendo un calcio di punizione ma la conclusione è alta. Ancelotti getta in mischia Milik (esce Mertens). Aumenta intanto il conto dei pali per gli azzurri (il quinto in Champions), stavolta lo colpisce Insigne che con un tiro cross inganna Coronel, la palla si stampa sul palo, sbatte sulla testa del portiere ed esce. Appare stregata la serata per Insigne che ha un'altra occasione non concretizzata su contropiede avviato da Luperto. Tutti suoi suoi tiri sono in fotocopia: la palla calciata dal limite non gira, non scende e non trova lo specchio. Ancelotti gioca negli ultimi cinque minuti la carta LLorente per Lozano per agguantare tre punti preziosi. Lo spagnolo si fa subito sentire raccogliendo due cross in due minuti. Ma la rete non arriva. E il Napoli finisce per raccogliere solo un punto.

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