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Nuovi controlli della Fifa sull'età dei baby calciatori: e l'Africa così sparisce dai Mondiali Under 17

Marco Rossi
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La Fifa ha dichiarato guerra alla pratica dell'Age Chating (mentire sull'età)  e a farne le spese è stata, scrive il Giornale in edicola venerdì 15 novembre, com'era prevedibile è l'Africa. Nelle ultime sei edizioni delle Olimpiadi (dove nel calcio partecipano le nazionali under 23), l'Africa si sia aggiudicata due medaglie d'oro (Nigeria ad Atlanta 1996, e Camerun a Sidney 2000) una d'argento (ancora la Nigeria a Pechino 2008) e un bronzo (sempre le Super Aquile a Rio de Janeiro 2016). Risultati mai raggiunti a livello seniores.  Per approfondire leggi anche: "Se vai al Mondiale sarai bocciato..." È stato il torneo Under 17 in fase di svolgimento in Brasile ad aver fatto segnare un drastico cambiamento di rotta: delle quattro squadre africane (Angola, Nigeria, Senegal e Camerun), scrive Luigi Guelpa, nessuna ha superato gli ottavi di finale. Il calcio africano è ai titoli di coda? Assolutamente no. Sono cambiate le regole, ma soprattutto è stato introdotto, per la prima volta in maniera integrale (e non solo più a spot), il test di risonanza magnetica per verificare l'età dei calciatori. 

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