Sono tre giorni che il mister non fa avere notizie di sè, stasera la squadra scende in campo guidata dall'allenatore in seconda, e l'ambiente comincia a preoccuparsi sul serio. Marco Giampaolo, coach del Brescia (serie B), ha fatto perdere le tracce di sè sabato scorso, dopo la sconfitta casalinga delle rondinelle contro il Crotone. Al termine del match, il mister ha avuto un faccia a faccia con una rappresentanza del tifo. Domenica non si è presentato al campo allenamenti, mentre si è parlato di sue dimissioni respinte dalla dirigenza bresciana. Il mister ha passato il lunedì col cellulare spento e neanche oggi, che la squadra torna in campo per il turno infrasettimanale, s'è fatto vedere. I timori del patron -"Non l'ho sentito, non ho nessuna notizia - dice Luigi Corioni, patron del club -. Questo comportamento è incomprensibile e sono preoccupato per lui''. Secondo alcune ricostruzioni, Giampaolo avrebbe deciso di lasciare il Brescia perché "abbandonato" dalla dirigenza, che lo ha lasciato solo al confronto con i tifosi. "Non c'entrano niente i tifosi - risponde Corioni -, tra l'altro non è stata nemmeno una grande contestazione. Ma - ammette - c'è stato un errore da parte della società. Se fossi stato lì in quel momento non avrei mandato l'allenatore a parlare con i tifosi". Chi ha voluto che il mister si confrontasse con il tifo organizzato? "La Digos, perchè i tifosi chiedevano dell'allenatore e del capitano e non se ne andavano". Le rassicurazioni del fratello - "So che è ancora a Brescia, che dovrebbe vedersi con la società, che gli ha respinto le dimissioni, ma non so altro". A tranquillizzare i toni è Federico Giampaolo, allenatore delle giovanili del Pescara e fratello dell'irreperibile Marco. Ma neanche lui ha notizie più dettagliate: "Mio fratello - dice - ha il cellulare spento e non riesco a parlargli". Inizio di campionato poco esaltante - Marco Giampaolo ha preso questa estate la guida del Brescia, subentrando ad Alessandro Calori. Nelle prime 5 giornate di campionato ha raccolto 6 punti (3 pareggi, 1 sconfitta e 1 vittoria). Prima della sconfitta interna col Crotone, alla quale è seguita la scomparsa, vincendo sulla Ternana si era tolto la soddisfazione interrompere il digiuno personale di oltre mille giorni senza vittorie: una sua squadra non conquistava i 3 punti da oltre mille giorni (19 dicembre 2010, Catania-Brescia 1 a o - ma lui sedeva sulla panchina etnea).