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Serie A, il calcio è fermo. Si sogna col mercato: Massimo Moratti fa sperare i nerazzurri

Leo Messi

Claudio Savelli
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Meno male che Moratti c' è. E che si palesa, accostando l' Inter a Messi proprio nel momento in cui i tifosi iniziano a perdere le speranze. Intervenisse anche il visionario Berlusconi, il calcio italiano si consolerebbe con la nostalgia che, di questi tempi, male non fa: il ricordo è ossigeno e sognare non è proibito, semmai è terapeutico. Ogni rimedio è buono, quindi lo è anche il calciomercato anticipato. E poi, i sogni non sono proibiti soprattutto se vanno a scadenza di contratto. Tra gli altri, spuntano e saranno ripetuti fino alla noia i nomi di Cavani, Gotze, Willian e Pedro: il primo è corteggiato dalla sua ex, il Napoli, il secondo è stato proposto al Milan, il terzo è sponsorizzato da Sarri e sul quarto è in corso il derby di Roma. Visto che non si gioca i dirigenti hanno tempo per portarsi avanti, in vista di un mercato estivo compresso tra le partite. C' è movimento anche sui pezzi pregiati in scadenza nel 2021: Aubameyang e Vidal interessano all' Inter, Pogba alla Juve, Rakitic e Modric possono far comodo a tutti. Se la nostalgia e il calciomercato si intrecciano, poi, si fa bingo. Soprattutto quando uno come Moratti parla di uno come Messi, che può diventare il re degli svincolati, se è vero che una clausola nel contratto gli permette di liberarsi dal Barcellona. L' ex patron coglie l' attimo affermando, a Radio Uno, che «la proprietà dell' Inter sta facendo uno sforzo per portare Messi a Milano». E dal tono non sembra affatto scherzare. Ben venga, in tempi di magra di emozioni: ai conti ci pensino i dirigenti, ai sogni i sognatori.

Tra il dire e il fare, tra l' Inter e Leo, c' è di mezzo il virus. «L' emergenza ha sparigliato tutto», spiega Moratti, che nel 2008 aveva provato a prendere la Pulce come regalo del Centenario ai tifosi, per cui «ci sarà la possibilità di vedere cose strane». L' idea non è così campata per aria: dopo una crisi gli equilibri economici cambiano, vale pure per il calcio. Chi saprà rialzarsi meglio potrà approfittarne, il punto è capire se sarà l' Italia. La storia insegna che nulla è impossibile, vedi CR7 alla Juve. Allora perché non supporre che Messi, reduce dalle bizze con il ds Abidal e il presidente Bartomeu, non voglia riaccendere l' eterna sfida col rivale? L' Inter è l' unica in A oltre alla Juve a potersi permettere questo pensiero, sia per la (ritrovata) forza economica che per le corsie preferenziali: Zanetti non lesinerà certo nelle telefonate ed è colui che ha garantito all' Inter la prelazione su Lautaro, segnalato da Milito. Ed El Toro, per uno scherzo del destino, potrebbe essere la chiave per arrivare a Leo, che sia merce di scambio o calamita, visto che il 10 blaugrana pare voglia condividere il campo con l' omologo nerazzurro. Per la serie A lo sbarco dell' altro extraterrestre sarebbe la miglior spinta per la ripartenza. Tra le pieghe del discorso di Moratti c' è quindi un consiglio: per ripartire serve pensare in grande, allentando il Fair Play Finanziario e iniettando soldi. Meglio se sotto forma di Messi.

 

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