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MotoGp di Valencia, vince Morbidelli e Mir campione del mondo: i verdetti della gara più pazza di sempre

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 Il trionfo che non ti aspetti. Ad aggiudicarsi uno dei Mondiali più 'pazzi' degli ultimi anni, al termine di una stagione ridisegnata dall'emergenza Covid, non poteva che essere un nome a sorpresa. Certo, non sarebbe corretto dimenticare l'assenza del 'marziano' Marc Marquez, che ha scombinato le gerarchie. Ma quello di Joan Mir, capace di imporsi al secondo anno nella classe regina, è un trionfo meritatissimo e inattaccabile. Il 23enne nato a Palma di Maiorca è riuscito, gara dopo gara, a cogliere l'attimo, mettendo a frutto tutto il suo talento andato sempre più affinandosi nelle ultime stagioni. Costretto a inseguire per gran parte del campionato, lo spagnolo è uscendo alla grande nel finale. Conquistando un successo costruito nel segno di una crescita graduale, con pochissimi errori e sfruttando il potenziale di una Suzuki tornata finalmente competitiva: il titolo piloti mancava da vent'anni (Kenny Roberts junior).

 

 

Mir, quarto spagnolo della storia a trionfare nella classe regina dopo Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Alex Crivillé, è arrivato alla conquista del Mondiale con una sola vittoria in stagione, centrata nel primo round valenciano. La differenza l'ha fatta la continuità, quella che il maiorchino ha dimostrato, condendola con la lucidità del veterano, nei momenti decisivi. Continuità invece venuta a mancare agli altri rivali per il titolo: Quartararo, Vinales e Dovizioso in primis. Al 'Ricardo Tormo', Mir corona il sogno inseguito sin da bambino. Un amore, quello per le moto, iniziato a coltivare intorno a dieci anni. Tra il 2009 e il 2011 il maiorchino porta a casa il titolo di campione delle Isole Baleari in diverse categorie minimoto e minimotard. Nel 2013 è impegnato nella Red Bull MotoGp Rookies Cup e l’anno successivo termina la Coppa con secondo posto grazie a sei podi di cui tre vittorie.

Nel 2015, Mir approda al Fim Cev Repsol Moto3 col team Leopard Racing col quale ottiene quattro successi salendo sul podio in altre tre occasioni. Risultati che gli valgono il quarto posto assoluto in classifica. Sempre nello stesso anno, debutta nel Mondiale Moto, in Australia, in sostituzione dell’infortunato Hiroki Ono. Nel 2016 il maiorchino diventa una presenza fissa nella classe leggera del mondiale con i colori del Leopard Racing. Vince in Austria, arriva terzo a Misano prima di chiudere con un brillante secondo posto a Valencia festeggiando così il titolo di rookie dell’anno. Il 2017 per Mir è l'anno del titolo mondiale nella classe cadetta, centrato a poco più di 20 anni, grazie a 10 primi posti, due secondi e un terzo piazzamento. Nel 2018 lo spagnolo approda in Moto2, con la Kalex del team EG 0,0 Marc VDS. Termina la stagione con quattro podi all’attivo e il sesto posto in campionato.

Nel 2019 arriva l'esordio in MotoGp: la Suzuki Ecstar gli offre un posto nella squadra ufficiale. E lo spagnolo, al primo anno nella classe regina, ripaga la fiducia con dieci piazzamenti in top ten. L’infortunio a Brno lo costringe a rinunciare a diversi appuntamenti, ma Mir recupera presentandosi come uno dei grandi protagonisti della categoria. Il 2020 è ormai storia. In Austria Mir centra il secondo posto: è il suo primo podio in classe regina. Ne arrivano altri tre consecutivi, nel doppio appuntamento a Misano e a quello in Catalogna. Dopo i due terzi posti di Aragon e a Teruel, il maiorchino conquista la prima vittoria nel Gran Premio de Europa, a Valencia. E' il preludio alla conquista del Mondiale, messo in bacheca nel secondo appuntamento di Valencia. La consacrazione di un talento che promette, nei prossimi anni, di togliersi ancora molte soddisfazioni.

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