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Gauthier Mvumbi, il "ciccione" nuovo fenomeno della pallamano: il riscatto di chi non è atleta

Alessandro Dell'Orto
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Gauthier Mvumbi ha 26 anni, è alto 192 centimetri e pesa (secondo il sito dell’IHF, la federazione internazionale di pallamano) 110 kg, ma vedendolo in azione è inevitabile avere più di un dubbio. Anzi, almeno 110 dubbi. Già, nel senso che il simpatico Gauthier – pivot della nazionale del Congo e protagonista a sorpresa, con quattro reti realizzate all’Argentina (già qualificata alle Olimpiadi di Tokyo) e quattro alla Danimarca, dei mondiali di pallamano in Egitto – è incredibilmente aggraziato nei movimenti, ma non ha certo un perfetto fisico atletico alla Cristiano Ronaldo e viene il sospetto che il peso dichiarato sia quello forma, non certo l’attuale.

 

Insomma, senza tanti giri di parole, Mvumbi è uno che tra amici al bar, ovviamente con le dovute distanze per non correre il rischio di finire tra le sue braccione, sarebbe bullizzato e chiamato ciccione. E invece, ora che ha stregato il mondo (cresciuto nella cittadina francese di Chartres, ha militato in club di terza e quarta divisione, come la sua attuale squadra, il Dreux), c’è solo da inchinarsi. Primo, perché fa la differenza in campo – provate voi a girarvi, saltare in tuffo e mettere la palla in rete come ha fatto lui portandosi a spasso 110 kg – e secondo perché, diciamocelo chiaramente, alza l’autostima e mette da parte la depressione di tutti noi, soprattutto in questo momento di vita forzata a casa in cui l’unico sport che facciamo con grandi risultati è quello della forchetta.

Sì, fanculo i lockdown e le zone rosse: nel diventare tutti piccoli chef di casa nostra, siamo ingrassati a dismisura. Quasi da far schifo. Ed ecco che allora il buon Gauthier ci è venuto incontro e ci ha dato una botta di adrenalina mista a illusione che ci fa godere. Sì, è tutto fin troppo chiaro: il bomber del Congo (squadra all’esordio nella competizione) ha tirato fuori il non-atelta che (ormai) c’è in tutti noi, ci fa credere di poter essere ancora competitivi (almeno al calcetto con gli amici), ci fa sognare di poter scendere ancora in campo. E magari di vincere.

Cosa che a lui non è riuscita nelle prime due gare mondiali (la nazionale africana ha perso 28-22 con l’Argentina e 19-39 con la Danimarca: oggi la sfida con il Barhein), ma chissenefrega. A noi basta averlo visto in azione. E averlo applaudito. Cosa che ha fatto – clap clap – anche l'ex stella dell'NBA Shaquille O'Neal, idolo dichiarato del 26enne congolese. <Mi hanno detto che sei lo Shaq della pallamano (così si firma Mvumbi nella sua bio di Instagram, ndr), che succede?>, ha detto divertito l'ex numero 34 dei Lakers in un video. Il pivot si è gasato: "Non ci posso credere - ha scritto Gauthier su Instagram - è un altro sogno che diventa realtà: il mio idolo Shaq, la mia stella... Grazie per il tuo supporto, non capisco cosa stia succedendo ma voglio lanciare un messaggio a tutti: vivete i vostri sogni e combattete per ciò che siete". E non per ciò che apparite. Anzi, appariamo.

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