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Superlega, "via al torneo tra le 15 big del calcio europeo". Juventus, Milan e Inter guidano la rivoluzione, con la Uefa è guerra

Claudio Brigliadori
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Nasce la Superlega, super-torneo con 15 big del calcio europeo a partecipazione fissa e altre 5 squadre invitate ogni anno, con criteri da chiarire. Sembra arrivata, dunque, la fine dell'Uefa e dei campionati nazionali. Il condizionale è d'obbligo, perché l'iniziativa delle 12 big (tre se ne aggiungeranno a breve) potrebbe essere una forma estrema di pressione per costringere l'organismo che regola il pallone continentale a rivedere le regole, soprattutto economiche, della struttura. Di certo, però, c'è la frattura epocale che potrebbe svuotare di senso i campionati "interni" e cancellare la Champions League come la conosciamo oggi, forse già al prossimo agosto.

 

 

 



"Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori”, si legge in una nota. Le dodici società sono: per l’Italia Inter, Juventus e Milan; per l’Inghilterra Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham; per la Spagna Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid. Questi 12 club "hanno tutti aderito in qualità di club fondatori. E’ previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile". Le società “auspicano l’avvio di consultazioni con Uefa e Fifa al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". Il format della competizione prevede "20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente; partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club; inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale".

 

 

 

 

 

Presidente della neonata Superlega èi l patron del Real Florentino Perez, con lo juventino Andrea Agnelli – che ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell’Eca e rinunciato al posto nell’Esecutivo Uefa – e Joel Glazer dello United come vice. All'appello, per ora, mancano club come Psg, Bayern Monaco e Ajax. Il nuovo torneo annuale "fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club”. Ai Club Fondatori “un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19".

Al di là delle parole concilianti su Uefa e campionati nazionali, la mediazione è complicatissima.  Non a caso, la reazione dei vertici europei è stata durissima. Come si legge in un comunicato congiunto di Uefa e leghe di Italia, Inghilterra e Spagna, se la Superlega si realizzerà davvero "noi, ma anche Fifa e tutte le nostre federazioni affiliate, resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto. Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti". Tra le possibili sanzioni, il divieto per i club che dovessero aderire alla Superlega "di giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali". "Ringraziamo quei club di altri Paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che hanno rifiutato di iscriversi – conclude il comunicato –. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo".

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