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Christian Eriksen, il malore e l'inquietante presagio del medico: "Ritorno in campo? Molto difficile"

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Un grandissimo shock per Christian Eriksen che ora si trova in condizioni stabili e sotto costante osservazione presso il Rigshospitalet, l'ospedale di Copenhagen a due passi dal campo in cui il numero 10 danese è stato colto da un improvviso malore. Non sono ancora chiare le cause che hanno portato all'arresto cardiaco del centrocampista avanzato, il risultato degli esami hanno tutti dato esito negativo. "Eriksen era già alle porte dell'aldilà" ha commentato il professor Gaetano Thiene, che eseguì la perizia su Davide Astori, il difensore della Fiorentina morto nella tragica mattina del 4 marzo 2018 a Udine, rinvenuto privo di vita nella camera dell'Hotel in cui alloggiava la squadra, poco prima della sfida contro i friulani. 

 

 

Eriksen non è infatti un caso isolato. Altri giocatori hanno visto la morte in faccia, riuscendosi poi miracolosamente a salvare. Ce ne sono alcuni invece che non hanno avuto la stessa fortuna e che, proprio nell'amato rettangolo verde, hanno esalato i loro ultimi respiri. La scomparsa di Piermario Morosini, risalente al 14 aprile 2012, rimarrà per sempre impressa nelle menti di tutti gli amanti del calcio e tutti gli sport in generale. Un attacco cardiaco accusato durante il match tra Pescara e Livorno e che ha strappato prematuramente Piermario (avrebbe compiuto 26 anni) alla vita terrestre.

 

 

Un altro caso noto riguarda il portierone simbolo del Real Madrid e della Nazionale spagnola, Iker Casillas, che era stato colpito da un infarto miocardico acuto durante un allenamento con il Porto, suo ultimo club in carriera. Casillas era tornato addirittura in rosa, per poi ritirarsi al termine della stagione 2019-20, tuttavia senza aver disputato nemmeno una partita. La domanda infatti che sta assillando Christian Eriksen nelle ultime ore è proprio questa: "Riuscirò mai a tornare a giocare?". La risposta a questo quesito non è affatto facile, anche se il danese sembra esserne sicuro. "Io sarei già pronto per allenarmi" ha detto in una videochiamata ai preoccupati compagni di Nazionale. Purtroppo bisogna essere sinceri: non sarà un gioco da ragazzi e con il cuore è meglio non scherzare. Nel frattempo, l'importante è guarire e ringraziare il cielo per essere rimasto in vita grazie al pronto intervento degli eroici paramedici. 

 

 

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