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Euro 2020, Gigio Donnarumma non esulta? "Non avevo capito niente". Eppure suo cognato Carmine...

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A molti italiani non sono passati inosservati i secondi immediatamente successivi al rigore decisivo parato da Gigio Donnarumma a Saka. Subito dopo la parata che ha consegnato nelle mani degli Azzurri il trofeo di Euro 2020, il portiere classe 99' si è infatti alzato in piedi e ha camminato verso il lato della porta nell'indifferenza più totale, come se niente fosse successo, come se attendesse il suo turno per parare un altro penalty. A spiegare il motivo di questa freddezza glaciale, ci pensa proprio Gigio che, ai microfoni di Sky Sport ha confidato: "Sul rigore non ho esultato perché non avevo capito". "Ero già a terra al rigore di Jorginho - prosegue -. Pensavo fosse finita". Strano, assurdo, ma vero: l'eroe dell'Europeo ci ha consegnato la vittoria senza rendersene conto, così come in verità molti italiani, sui divani, non avevano compreso di essere campioni.

 

 

Alla fine della gara, il premio di migliore del torneo è stato proprio il talento di Castellammare di Stabia. Ci aveva sempre creduto il suo allenatore, che aveva da subito intravisto le doti innate di Gigio tra i pali. Lo racconta Monica, la figlia di Ernesto Ferraro, il "fabbricante di portieri", l'allenatore della società Asd Club Napoli di Castellammare che ha scoperto il portierone azzurro: "Quella sera papà tornò a casa dall'allenamento e aveva gli occhi che gli brillavano di gioia. 'Tengo un ragazzo che è uno spettacolo: non potete capire quello che riesce a fare in mezzo ai pali. Ha solo sette anni, ma velo dico subito: questo andrà in Nazionale e resterà nella storia'. Lo prendemmo per matto, invece aveva ragione lui", ha raccontato Monica a la Repubblica. 

 

 

Poi il trasferimento alle giovanili del Milan alla tenera età di 14 anni e l'esordio in prima squadra a 16. Da allora il posto da titolare non è più riuscito a levarglielo nessuno. A 22 anni, Gigio conta 215 match disputati con i rossoneri e un'esperienza tra i pali che sembra quella di un giocatore ormai già maturato. Pensare che invece, ha ancora margini di crescita. A ricordare le sue origini, il cognato Carmine Paoletti, che ha sposato la sorella di Gigio: "Per Gigio il calcio non era un semplice divertimento, ma un'ossessione. Si buttava dappertutto, so solo io quanti soprammobili ha distrutto e quanti vetri ha mandato in frantumi". Lui che decide un'Europeo, senza nemmeno rendersene conto e poi scherza con un sorriso a trentadue denti. "Mi sono girato, ho visto i miei compagni che venivano su di me e lì è partito tutto... Non ho capito più niente". E lo stesso cognato, parlando della mancata esultanza di Gigio, ha commentato: "Non ha esultato perché lui rende facile l'impossibile". No, non è proprio andata così...

 

  

 

 

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