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Denis Law, il mito del Manchester United ha la demenza senile. La catena di casi che sconvolte il mondo del calcio: causa sconcertante

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Affetto da demenza senile: è l'impietosa diagnosi per Denis Law, una delle stelle del calcio europeo e mondiale degli anni Sessanta. L'ex attaccante scozzese del Manchester United, 81 anni, ha voluto annunciarlo egli stesso in persona, con una commovente lettera inviata ai tifosi e agli appassionati: "Capisco cosa sta succedendo ed è per questo che voglio affrontare la mia situazione ora finché sono in grado, perché so che ci saranno giorni in cui non capirò e odio questo pensiero. Non siate tristi per me, sono fortunato ad aver vissuto quello che ho nella mia vita". 

 

 

 

 


Il dato più inquietante è che Law è afflitto dalla stessa malattia che ha colpito altri cento calciatori inglesi più o meno suoi coetanei, tra cui altri miti come Bobby Charlton e Nobby Stiles, colonne insieme al defunto George Best di quello United capace di vincere la Coppa Campioni nel 1968. Law, Charlton, Stiles, o ancora Billy McNeill e Tony Dunne: tutti afflitti da demenza causata, secondo uno sconvolgente studio dell'Università di Glasgow, dai troppi di colpi di testa con pallone appesantito dal fango. Migliaia di micro-traumi di un calcio "romantico" come quello britannico, fatto di agonismo esasperato, che a distanza di decenni presenta il suo drammatico conto. 

Law nel calcio ha vinto tutto, concedendosi anche una avventura in Serie A con il Torino, a inizio anni Sessanta, prima di tornare in patria e dominare con i rossi di Manchester ("traditi" poi nel finale di carriera trascorso al City). Un rapporto talmente stretto con i Red Devils da fargli guadagnare una statua fuori dall'Old Trafford: lui, Best e Charlton, la "Manchester Trinity". Impossibile da dimenticare.

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