Antonio Giovinazzi, il sospetto sull'Alfa Romeo: "Non ci credevo, ma da oggi...", un complotto contro di lui?

di Lorenzo Pastuglialunedì 8 novembre 2021
Antonio Giovinazzi, il sospetto sull'Alfa Romeo: "Non ci credevo, ma da oggi...", un complotto contro di lui?
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Alfa Romeo e Antonio Giovinazzi, quanta malizia c’è da parte del team? Se i sospetti c’erano da tempo, in questa stagione per più di una volta si sono visti i limiti della scuderia elvetica nei confronti del pilota pugliese. E, scrive La Gazzetta dello Sport, sembra evidente che questa sensazione — presente già da tempo nei tifosi — sia stata confermata anche dopo il GP del Messico.

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E dopo il GP del Messico, è arrivato lo sfogo direttamente dal pilota di Martina Franca: “L’Alfa Romeo fa di tutto per rovinarmi le gare? Fino a ora non ci volevo credere. Ma oggi... sono veramente deluso”. Una partenza perfetta quella all’autodromo dei “Fratelli Rodriguez”, perché il pugliese, partito 11° per alcune penalizzazioni in griglia nonostante il 14° posto in qualifica, si è ritrovato sesto dopo una magia alla partenza. 

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Una strategia completamente sbagliata - Ma se poi una posizione l’ha persa quasi subito, dopo essere stato sorpassato da Carlos Sainz, Giovinazzi ha mantenuto il 7° posto fino al giro 17, fermato da un pit-stop deciso dalla squadra e inspiegabilmente anticipato. Al rientro, si è subito ritrovato dietro a Fernando Alonso, Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo. Una tattica che alla fine lo ha costretto mestamente alle retrovie. Così ha aggiunto il numero 99 ai microfoni nel post-gara: “Sono deluso e arrabbiato. Mi hanno chiamato dentro molto presto, e il problema è stato che quando sono tornato in pista mi sono ritrovato proprio dietro Ricciardo e Bottas che in quel momento non andavano. Così ho riscaldato le gomme, e il passo con le dure era più lento di quello che avevano gli altri in pista con le medie”. E ancora: “Ho perso tutto il gap per l’undercut che avrei dovuto fare. E quando poi hanno cambiato gli altri, le mie gomme erano ormai andate, erano tutti più veloci di me. È stata una strategia completamente sbagliata”.

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