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Massimo Ferrero, "perché era a Milano con Dejan Stankovic": clamoroso retroscena sull'arresto

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Sul caso di Massimo Ferrero, arrestato per bancarotta fraudolenta nell'ambito di un inchiesta calabrese che ha colpito anche gran parte della sua famiglia, ora piove la clamorosa testimonianza della sua avvocatessa, Giuseppina Tenga.

 

Interpellata da Radio Punto Nuovo, infatti, la legale ha spiegato: "Non mi intendo di calcio ma so che il presidente stava trattando con Dejan Stankovic per farlo diventare il nuovo allenatore della Sampdoria. Ecco perché al momento dell'arresto si trovava a Milano". Così quando le hanno chiesto come mai Ferrero - che ha subito lasciato la presidenza del club blucerchiato - al momento dell'arresto eseguito dalla Guarda di Finanza si trovasse nel capoluogo meneghino.

Insomma, si scopre che la panchina di Roberto D'Aversa, mister della Samp, dopo il ko a Marassi per 3-1 contro la Lazio, era decisamente a rischio. E nonostante le dimissioni di Ferrero, il mister sarebbe davvero appeso a un filo: venerdì sera lo attende il derby della Lanterna contro il Genoa. In caso di risultato negativo, assicura Sport Mediaset, le strade dell'allenatore e del Grifone si separeranno.

 

Nel giorno dell'arresto, era sempre stato l'avvocato Tenga a denunciare le modalità, ritenute poco consone, con cui Ferrero era stato catturato: "È stato prelevato come un delinquente. Stamattina il presidente si trovava in un albergo a Milano, ma era necessario che venisse a Roma, perché a casa sua c'è la Guardia di Finanza per la perquisizione, e solo lui è in possesso della combinazione della cassaforte da perquisire. Ritengo fosse intelligente e giusto che Ferrero assistesse alla perquisizione a casa a piazza di Spagna. Probabilmente a qualsiasi altra persona glielo avrebbero permesso, a Massimo Ferrero no", aveva dichiarato a caldo.

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