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Verstappen e Perez, "no fighting": il team radio Red Bull che terremota la F1

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"Il team radio del team che ha chiesto di far passare Verstappen? È stata la chiamata giusta, a quel punto Max era davanti. Su questa pista tutto può accadere, alla fine siamo riusciti a fare un uno-due, è un ottimo risultato per il team". Sergio Pérez gioca di squadra stavolta, dopo le critiche lanciate al team post-Barcellona, per la mancata terza sosta che lo avrebbe proiettato di fronte a Verstappen. Anche a Baku, il messicano ha dovuto lasciar passare il suo compagno di team, che ora ha creato il divario in classifica Piloti su Charles Leclerc, tradito anche stavolta dal motore come al Montmeló: 150 per il Campione 2021 della Red Bull, 116 per il monegasco, che ora ha perso la seconda posizione per lasciarla al Checo Pérez (129).

 

 

 

 

Pérez: "Peccato, perso la chance dopo la prima Virtual Safety Car" - "Purtroppo ho perso la chance per fermarmi ai box durante la virtual safety car, avrei fatto una gara diversa — ha ammesso il messicano — Alla ripartenza ho sfruttato troppo le medie e c'è stato un degrado troppo marcato. Dovremo capire quello che è successo, Max è stato più veloce nello stint con le medie, ci sono diverse cose da rivedere. Il risultato di squadra è comunque ottimo”.

 

 

 

 

Il numero 11 del team anglo-austriaco, poi, ha commentato l'ordine di scuderia che gli è stato dato dai suoi, con quel netto “No fighting” (“Nessuna lotta”) rivoltogli dal suo ingegnere di pista nel mentre che Verstappen lo passava in fondo al lungo rettilineo con il Drs aperto: "La chiamata del team è stata giusta — ha concluso Pérez — Max ormai era davanti, bisognava salvaguardare il risultato di squadra. Su questa pista tutto può accadere. Alla fine abbiamo fatto doppietta e va bene così".

 

 

 

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