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Mondiali in Qatar, fai l'amore e non sei sposato? Ecco che fine farai

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Mauro Zanon
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La bellezza dei Mondiali di calcio, si sa, non è soltanto quella che si vede sui campi di gioco, dove i Messi e i Cristiano Ronaldo ci ricordano che questo sport è soprattutto una forma d'arte, ma è anche l'atmosfera di euforia e edonismo che avvolge l'evento: sono le notti magiche, la nascita di meravigliose amicizie tra cittadini di Paesi diversi e talvolta anche le avventure amorose, gli incontri fugaci e passionali per festeggiare con un amplesso, e forse qualcosa in più, la vittoria della propria nazionale, o per dimenticare la delusione di un'eliminazione abbandonandosi ai piaceri della carne. Ma durante la prossima Coppa del Mondo, che si terrà in Qatar dal 18 novembre al 21 dicembre prossimi, queste avventure ad alte temperature tra sconosciuti non saranno permesse, a meno che non si voglia finire in carcere.

 

 

Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Daily Star, oltre al divieto di consumare alcol durante tutta la competizione, calciatori e tifosi che non sono sposati non potranno avere rapporti sessuali occasionali: chi contravverrà alla regola, rischia di restare 7 anni in gattabuia. «Il sesso non è all'ordine del giorno, a meno che tu non sia sposato, e dunque marito e moglie. Sicuramente non ci saranno avventure di una notte in questo torneo. Ognuno deve mantenere il sangue freddo se non vuole rischiare di ritrovarsi in prigione», ha detto al Daily Star una fonte della polizia qatariota, prima di aggiungere: «Per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo il sesso è vietato. I tifosi devono essere preparati». Niente vino, birra, cocktails, e niente sesso libero: saranno i Mondiali più castigati e noiosi della storia per chi deciderà di andare fisicamente a Doha. La monarchia del Golfo, nota per le sue relazioni ambigue con l'islam radicale e principale sponsor dei Fratelli musulmani, rifiuta insomma qualsiasi compromesso per permettere ai fans provenienti da ogni parte del mondo di godersi appieno il mese del Mondiale. Ad aprile, in un'intervista al Times, Abdulaziz Abdullah al-Ansari, presidente del Comitato nazionale antiterrorismo del ministero dell'Interno qatariota e capo della sicurezza del Mondiale, aveva già messo in guardia i tifosi che il prossimo inverno sventoleranno dagli spalti la bandiera arcobaleno, simbolo dei diritti Lgbt.

 

 

BANDIERE E FRUSTATE - «Nel caso in cui un tifoso sventolasse una bandiera arcobaleno gliela toglierei. Non per insultarlo, ma per proteggerlo. Perché se non lo attacco io, potrebbe farlo qualcun altro. A quel tifoso chiederei poi che bisogno ci sia di sventolare quella bandiera in questo contesto». In Qatar l'omosessualità è un reato punibile con le frustate, il carcere o la morte. «Non possiamo cambiare la religione per i 28 giorni della Coppa del Mondo. Andiamo allo stadio per il calcio, la bandiera è un atto politico», aggiunse Ansari. Ora, arriva un'ulteriore conferma: non ci sarà nessun adattamento del Qatar alle abitudini occidentali, bensì la solita sottomissione dell'occidente con i suoi valori di libertà alle regole di Allah. La Fifa inizia a essere seriamente preoccupata in vista della competizione, che inizierà tra cinque mesi. Secondo quanto riportato dalla stampa britannica, alcune coppie di tifosi si sono persino viste bloccare la prenotazione in albergo non appena il sistema aveva notato cognomi diversi. Le forze dell'ordine di Sua Maestà temono che i loro concittadini in trasferta a Doha subiscano sanzioni pesanti per aver fatto "delle cose banali prime e dopo le partite". «Accogliamo tutti, ma ci aspettiamo e vogliamo che le persone rispettino la nostra cultura», aveva dichiarato alcune settimane fa l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Si scrive "rispetto", si legge sottomissione. 

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