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Carlos Sainz e la busta di plastica: disastro-Ferrari, ora si capisce tutto

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Peggio non poteva arrivare la Ferrari alla pausa estiva. In Ungheria il muretto rosso ha commesso ancora una volta errori gravissimi dal punto di vista strategico, mettendo i bastoni tra le ruote ai suoi piloti. Situazione che gara dopo gara sta diventando sempre più imbarazzante, oltre che deludente: le prestazioni della macchina sono eccellenti, eppure non si riesce mai a raccogliere quanto seminato.

 

 

In Ungheria doveva essere doppietta, e invece è stata regalata la vittoria a Verstappen - che partiva decimo - con Sainz quarto e Leclerc addirittura sesto: colpa delle scelte scellerate sulla gestione delle gomme, con la Ferrari che è stata l’unica a sbagliare completamente strategia, affossandosi da sola. Dopo la gara si è tra l’altro scoperto che Sainz ha corso con un handicap ulteriore, come se non bastasse già il muretto a far perdere i piloti: pur essendo arrivato davanti a Leclerc, lo spagnolo è stato penalizzato da due pit-stop lenti e da un imprevisto sfuggito a tutti.

 

 

Nella presa d’aria della fiancata laterale della sua Ferrari si era infatti incastrato un sacchetto di plastica, che potrebbe aver influito sul carico aerodinamico della vettura, oltre che sul raffreddamento del motore. Questo spiegherebbe perché nella seconda parte del GP il pilota spagnolo ha avuto problemi di prestazione, ma comunque si tratta di un dettaglio rispetto al disastro della strategia Ferrari.

 

 

 

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