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Antonio Conte, veleno sull'Inter: "Odio chi mente"

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Quell’addio all’Inter la scorsa estate che ha del polemico. Arrivata all’improvviso, data l’incapacità della società nerazzurra, afflitta dai debiti e con la necessità di svendere, che lo ha fatto decidere di cambiare aria. Nella prima conferenza stampa della stagione che verrà da allenatore del Tottenham, Antonio Conte si è tolto qualche sassolino dalla scarpa contro la sua ex Inter. E alla vigilia della sfida contro il Southampton, l’allenatore salentino ha spiegato cosa lo spinge ad accettare o meno un progetto: “Prima di tutto devo stare bene nel club — ha detto — Mi piace sempre l'onestà. Se mi dici una cosa, poi devi rispettarla. Non mi piacciono le persone che dicono una cosa e poi durante la stagione o dopo un anno o due cambiano idea. Se mi dici una buona bugia, non hai molta fortuna con me. Odio mentire e chi mente”.

 

 

Conte: “Perisic? Recupero mi ha sorpreso, sarà grande aggiunta”

Intanto a Londra è arrivato Ivan Perisic, uno degli uomini-chiave dell’Inter di Simone Inzaghi che l’anno scorso si è presa Coppa Italia e Supercoppa italiana. Il croato però deve recuperare la condizione dopo l’infortunio in Inter-Sampdoria, nell’ultima gara di campionato e in maglia nerazzurra: una distrazione al gemello della gamba destra che lo ha tenuto fermo tra i 30 e i 40 giorni. “È normale che Ivan dopo un infortunio serio stia facendo fatica a tornare nella miglior condizione fisica — ha detto ancora conte — ma onestamente sono sorpreso perché ha ridotto molto il suo tempo di recupero. Non siamo preoccupati, ma serve un po’ di attenzione, bisogna dargli il tempo di recuperare al 100%. Lo conosco bene, so che per noi sarà una grande aggiunta”.

 

 

 

Conte sul paragone tra gli Spurs e City-Liverpool

Sul calciomercato e il paragone con le altre big d’Inghilterra, Conte è andato giù deciso: “Se mi chiedete del City o del Liverpool, la mia risposta è che stiamo parlando di due dei migliori club del mondo che lavorano con lo stesso allenatore da sette anni (rispettivamente Pep Guardiola e Jurgen Klopp) — ha detto ancora il pugliese — Sono in una posizione in cui è molto difficile per gli altri chiudere il gap, ma dobbiamo farlo. Tu hai da spendere 100 milioni di sterline per sei giocatori, loro spendono 100 milioni di sterline per uno o due giocatori. Questa è la differenza”. Per poi concludere: “(City e Liverpool, ndr) Meritano di restare lì perché lavorano molto bene, hanno lo stesso allenatore da tempo e lo sostengono. Per diventare una squadra forte ci vuole stabilità, una visione e poi si vede che si va passo dopo passo per ridurre il gap”.

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