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Radu cancellato: ecco perché non ci sarà mai più un disastro così

Claudio Savelli
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Nel nuovo calcio bisogna risparmiare sul monte ingaggi, quindi le rose devono essere più corte. Nel frattempo, però, si moltiplicano gli impegni e le partite - e dal 2024, con i nuovi formati Uefa, sarà ancora "peggio" -, quindi idealmente servirebbero rose più lunghe. Sono le due estremità di una corda sempre più tesa e le società sono in mezzo, in balia della contraddizione. Devono evitare che si spezzi, lavorando per un compromesso.
Quale? Diminuire il numero di giocatori in rosa livellando però il valore dei titolari e delle riserve. Meno giocatori ma più forti. O meglio, più simili.
Fissato il modulo di riferimento, condizione indispensabile per ottimizzare le risorse, si ragiona sul mercato in base al gioco delle coppie. Ne servono due per ruolo, il più possibile vicini per qualità e caratteristiche. Se aumentano le partite, diminuisce il tempo per allenarsi, dunque è meglio che il modo di giocare sia assimilato velocemente e da tutti. Viene meno l'imprevedibilità ma si guadagna in solidità e continuità. L'obiettivo finale è evitare nuovi casi-Radu, di giocatori cioè troppo lontani dal titolare al punto da essere dimenticati fino al momento del bisogno, quando poi si rivelano arrugginiti: all'Inter è costato mezzo-scudetto, o forse di più.
 

 

 

GARANZIE DI INTEGRITÀ Meno giocatori vuol dire anche rischiare carenze in caso di infortuni, motivo per cui si cercano sempre più atleti che offrano garanzie dal punto di vista fisico: il ritardo nell'ingaggio di un talento puro come Dybala è dovuto a questo dubbio. La Roma ha valutato l'inserimento della Joya, battezzando il 3-4-2-1 come modulo per farlo coesistere con Pellegrini dietro ad Abraham. Per evitare che oltre a Cristante e Matic ci sia solo Veretout, si avvicina Wijnaldum (prestito con diritto di riscatto dal Psg) e dietro si tratta Natan del Lipsia perché manca almeno un centrale. Celik, invece, è arrivato per coprire Karsdorp. Undici più undici, ecco la formula magica delle grandi. Per questo l'Inter ha rinunciato a Dybala: ricomposta la LuLa, avanti con Dzeko e Correa. Non a caso Inzaghi ha sottolineato di volere quattro attaccanti, non di più: se sono cinque - il riferimento è a Sanchez, che va convinto ad uscire -, il rischio è che ci sia uno scontento.
L'Inter, perso Bremer, ragiona sul centrale da aggiungere per completare le coppie in difesa. Milenkovic a 15 milioni è un affare: serve un nuovo De Vrij, che va a scadenza, e il serbo può esserlo perché ha tutte le caratteristiche per giocare al centro piuttosto che da vice-Skriniar, dove c'è già D'Ambrosio. Manca una reale alternativa a Gosens (Bellanova ha dirottato Darmian a sinistra): tornerà in voga Kostic? La Juve era la grande che più aveva bisogno di fissare un modulo per fare buon mercato. A questo è servito l'addio di Dybala: fine delle incongruenze, via di 4-3-3. E allora dentro Pogba, la mezzala che mancava, e Di Maria, l'ala che non c'era: serve ora il vice-Vlahovic, che può essere Morata perché sarà anche un vice-Chiesa e consente di risparmiare su Zaniolo (sedotto e abbandonato?). In mezzo, poi, manca un regista (Paredes o Torreira), già coperto dal promosso Fagioli.
 

 

 

 

 

VICE-KALULU Tutto facile, almeno in teoria, per il Milan. Nel "doppio" 4-2-3-1 mancano un vice-Kalulu e un titolare a destra: Tanganga con il Tottenham (prestito con diritto di riscatto) e l'ormai attesissimo De Ketelaere con il Bruges (offerti 32 milioni) sono due interpreti moderni, rapidi, intensi, come richiede Pioli. Visto che Bakayoko non convince, si insiste su Renato Sanches del Lille per chiudere le coppie con Pobega e i titolari Tonali-Bennacer. Il Napoli è tra le grandi quella che sta tagliando i ponti con il passato con più decisione. Il risparmio ingaggi diventa realtà con gli addii di Insigne e Koulibaly e la possibile rinuncia al rinnovo di Mertens. Kvaratskhelia copre l'ex capitano, Zerbin sarà la sua riserva. Mancava un vice-Rui: ecco Olivera. Manca un back-up di Meret: in arrivo Sirigu. E se Petagna va al Monza, 15 milioni al Verona per Simeone come rimpiazzo di Osimhen. Quella che più ha problemi di coppie è la Lazio, del tutto scoperta in qualche ruolo. Non c'erano portieri né centrali né terzini mancini: Maximiano e la coppia Casale-Romagnoli risolve le prime due falle. Per la terza è iniziato il dialogo con il Chelsea per Emerson Palmieri, prediletto di Sarri. Addio a Leiva, arriva Marcos Antonio. Il giovane Cancellieri sarebbe dovuto essere il rimpiazzo di Felipe Anderson ma Sarri lo sta provando come sub-Immobile. Se modifichi il ruolo a qualcuno, cambi obiettivo sul mercato. È la nuova regola. Perché solo se hai le coppie, non scoppi.

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