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Jannik Sinner, la confessione di Alcaraz: "Che persona è davvero"

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“Il titolo degli US Open? Quando ho aperto gli occhi, non ci credevo. Continuo a sentirmi una persona normale anche se è tutto incredibile: mai avrei pensato di ottenere così tanto ad appena 19 anni. Prendiamocela con calma, mi aveva detto il mio coach Juan Carlos Ferrero, divertiamoci. Io sono ancora il bambino di Murcia che a 10 anni sognava di fare il professionista”. È sicuro di quello che dice Carlos Alcaraz nella lunga intervista al Corriere della Sera direttamente da New York, dopo il Grand Slam statunitense che si è preso domenica battendo in finale in quattro set Casper Ruud. Una vittoria che ha capito potesse arrivare dopo la lunga sfida vinta ai quarti contro il nostro Sinner: “Quello con Jannik è stato un incontro durissimo, non so davvero come ho fatto a giocare con quell’intensità — ha detto — Il match point annullato è stato il giro di boa: credo di essermi spinto dove non ero mai arrivato”.

Alcaraz su Sinner: “Si interessa sempre a me e alla mia famiglia”
Con Sinner sono sempre dei grandi match: “Jannik mi motiva e credo di fare lo stesso effetto a lui, è una bella e utile rivalità. Avrei potuto vincere in tre set, lui in quattro, invece siamo andati al quinto. Cinque ore e 20 minuti in campo, non succede spesso!”. E ancora: “Ci stimiamo e andiamo d'accordo fuori dal campo. Il suo spagnolo è così così, il mio inglese mediocre, ma ci capiamo al volo — ha detto lo spagnolo ancora al Corriere della Sera — Jannik è sempre amichevole, si interessa: come stai? Come sta la tua famiglia? Come giocatore è sotto gli occhi di tutti: ha già battuto dei top 10, ha una palla pesantissima. Ma è la persona, prima del tennista, ad avermi colpito”. Poi un passo indietro nel tempo: “A 14-15 anni —prosegue Alcaraz — quando già mi allenavo a Villena, all'accademia di Ferrero, non avevo certezza del futuro ma sapevo che avrei dato tutto perché il tennis fosse il mio mestiere”. 

Alcaraz: “Sono un ragazzo semplice, Nadal mi ha scritto”
Tanti sacrifici: “Ogni tanto mi mancano gli amici, poter fare tardi la sera senza la preoccupazione dell'allenamento del giorno dopo — aggiunge — Ho i gusti e le passioni di qualsiasi ragazzo, mi diverto con poco, uscendo a mangiare o ad ascoltare musica con i miei fratelli o con le persone con cui sono cresciuto. Adoro tutti gli sport: gioco a padel, a golf, a calcio anche se molto meno di un tempo. E tifo Real Madrid”. Un amore “ancora non c’è”, mentre sono tanti i messaggi arrivati di complimenti, come da Nadal, il re della terra: “Rafa mi ha scritto un bel messaggio — conclude Alcaraz — Ne ho ricevuti centinaia. Con calma risponderò a tutti”.

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