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Tom Booth-Amos, il pilota aggredito? Che fine ha fatto il meccanico

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"Stai zitto, testa di ca***”, e giù le botte. Nei giorni scorsi si è scritto molto di Tom Booth-Amos, ragazzo attualmente impegnato nel Mondiale Supersport, ma aggredito quando era in Moto3 nel 2019, dopo una lamentela legata alla propria moto, una Ktm. Nel video, il pilota è rientrato ai box e ha detto la sua al proprio meccanico, che ha reagito e, parlando sempre in italiano, mentre lo sta picchiando, gli ha anche detto: “Stai giù”. Notizia delle ultime ore è che l’uomo verrà rimosso dall’incarico, dopo il prossimo GP di Malesia del 23 ottobre.

 

Il messaggio del pilota sui social
Il video era stato diffuso su Twitter da un altro pilota, Steve Brogan, che ha provato a sdrammatizzare. Nemmeno lo stesso Booth-Amos ne aveva parlato. Dopo tale filmanto, il pilota ha scritto un post e ha iniziato dicendo: "È solo una delle cose accadute quell'anno, la gente non sa cosa succede dietro le telecamere". Per poi aggiungere: "C‘erano molti problemi con la squadra quell'anno di cui non ho mai parlato. Ero rimasto tranquillo solamente per provare a tenere il posto anche nel 2020: il mio sogno era rimanere in quel paddock. Non avevo detto niente a nessuno, nemmeno a Dorna o al mio management a quel tempo”.

 

La nota congiunta di Dorna, Fim e Irta
Dopo l’allontanamento del meccanico, Dorna, Fim e Irta hanno emesso una nota congiunta di approvazione:  "Ritieniamo — si legge nel documento — che questa sia la decisione corretta e sosteniamo pienamente l'azione intrapresa dalla squadra per la risoluzione del contratto di questa persona. I comportamenti abusivi non devono e non saranno tollerati. Tutte le parti continueranno a lavorare per rendere il paddock della MotoGP l'ambiente di lavoro più sicuro possibile".

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