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Thiago Motta, "questa è l'ultima volta": Bologna, minaccia-ultrà

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Choc a Bologna, con Thiago Motta che ha dovuto subire minacce da alcuni esponenti della Curva Nord rossoblu. Uno scontro senza limiti, andato di scena giovedì a Casteldebole, al consueto centro sportivo dove si allena la squadra dell’ex centrocampista dell’Inter, subentrato in panchina alla settima giornata a Sinisa Mihajlovic. Gli animi si sono surriscaldati in fretta. È successo tutto nell’arco di 30 minuti, tanto è durato l’incontro a cui erano presenti 15 tifosi di esponenti della curva del Bologna, lo staff tecnico e anche alcuni dirigenti, racconta in un articolo dal Corriere dello Sport. “È l’ultima volta che veniamo qui bonariamente”, hanno detto i tifosi non soddisfatti dall’inizio di stagione della loro squadra del cuore. 

 

 

 

Scintille anche con Gary Medel - Non solo per i risultati carenti, ma soprattutto per l’atteggiamento in campo dei giocatori. La risposta di Motta non si è fatta attendere: “Cos’è, una minaccia?”. Botta e risposta e, appunto, qualche risposta sopra le righe. "A Bologna non funziona come a La Spezia”, hanno detto ancora i tifosi. I toni dell’incontro sono stati altissimi. Nessuna rissa, per un pericolo scampato anche grazie a chi si è messo prontamente in mezzo ai litiganti. Tensione che gli ultras hanno avuto anche con Gary Medel: i tifosi stavano dicendo che per l’atteggiamento, giusto e grintoso, che ci mettono lui e Arnautovic, devono giocare sempre. 

 

 

 

 

De Silvestri e Arnautovic fanno da paciere - A fare da paciere il vice capitano Lorenzo De Silvestri, e anche Marko Arnautovic stesso. Gli esponenti dei gruppi della Curva hanno aggiunto che nelle prossime due partite — sabato sera contro la Sampdoria, e nella successiva di campionato a Napoli — vogliono vedere un cambio dell’atteggiamento. Quello visto fino ad oggi non gli è piaciuto, e al di là dei risultati si aspettano una reazione, che dovrà esserci anche senza tifosi dei gruppi organizzati al seguito nella prossima trasferta in Campania. Già a Torino, per la partita contro la Juventus, erano andati solo tifosi non organizzati. Lì però la scelta fu dettata da tutte altre motivazioni.

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