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Milan, acque agitate: quello che nessuno dice sul Diavolo

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Federico Strumolo
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Andava tutto alla perfezione per il Milan: colpi di mercato azzeccati uno dietro l'altro, una squadra che torna a giocare un grande calcio, l'entusiasmo della piazza ritrovato grazie anche allo scudetto, il diciannovesimo della storia rossonera, conquistato il 22 maggio scorso a Reggio Emilia. D'improvviso, però, pare essersi spezzato qualcosa all'interno di quel giocattolo che sembrava inattaccabile solo poche settimane fa. Tra qualche infortunio di troppo, un gioco divenuto a tratti prevedibile e delle mosse di mercato meno riuscite da parte della coppia composta da Paolo Maldini e Ricky Massara. C'è addirittura chi muove dell'ironia verso l'ultimo acquisto rossonero, il primo della sessione invernale, che porta il nome di Devis Vasquez, semi sconosciuto 24enne portiere colombiano in arrivo dal Guaranì, club della massima divisione paraguaiana. Sul noto portale di riferimento Transfermarkt, tale Vasquez vale 350mila euro, il Milan ne verserà poco più, 500mila (400mila fissi, 100mila di bonus), per averlo a Milanello (ieri visite e firma, ora una decina di giorni in Colombia, per ultimare le pratiche burocratiche, e il ritorno in Italia).

 


PROBLEMI FISICI
Insomma, non certo il profilo ideale per tranquillizzare i tifosi, enormemente preoccupati dai continui problemi fisici del titolare trai pali Mike Maignan, il quale spera di recuperare per l'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Tottenham in programma il 14 febbraio (ma non è affatto scontato; e intanto il portierone francese non scende in campo dal 22 settembre), e dalle incertezze mostrate dalle riserve Ciprian Tatarusanu e Antonio Mirante (entrambi in scadenza di contratto a giugno, non dovrebbero rinnovare). Anche per questo, da Casa Milan non escludono che a gennaio in rossonero possa arrivare addirittura un altro portiere (dovrebbe comunque uscirne almeno uno). Complicato arrivare a Marco Sportiello, obiettivo a parametro zero per giugno ma che l'Atalanta non vuole liberare anticipatamente, più probabile un innesto in prestito, magari Alessio Cragno, estremo difensore dall'indubbio talento, ma solo un'alternativa di Michele Di Gregorio a Monza.


Intanto, però, domani a Salerno (calcio d'inizio alle 12.30) Stefano Pioli dovrà ancora scegliere tra Tatarusanu e Mirante, con il primo favorito. Quel che è certo, però, è che il tecnico- come dirigenza e tifosi - si aspetta di più dalla proprietà guidata da Gerry Cardinale in questa sessione di mercato. Dopotutto, la rosa va migliorata per cercare una complicata rimonta sul Napoli capolista, in fuga con ben otto lunghezze di vantaggio sul Diavolo. Servirà tutt' altro atteggiamento rispetto a quello mostrato nelle deludenti amichevoli di dicembre, in cui la squadra di Pioli ha messo in fila prestazioni che definire sottotono sarebbe riduttivo, con tre sconfitte consecutive contro Arsenal (1-2), Liverpool (1-4) e Psv (0-3).
Ma, al netto della grana portiere, come si migliora la squadra campione d'Italia? Con qualche alternativa in più a centrocampo, dove rispetto allo scorso anno manca un pilastro come Franck Kessié (il quale sta faticando a Barcellona: sarebbe un delitto riportarlo a Milano? Magari con un'operazione stile Lukaku-Inter), e in attacco, considerati i problemi fisici di Divock Origi e Zlatan Ibrahimovic a Salerno mancheranno anche Rebic, Florenzi e Ballo-Touré. E poi c'è la questione esterno destro: da troppo tempo ne manca uno che faccia la differenza, almeno più di Alexis Saelemaekers e Junior Messias.
 

 

TACCUINO
Il primo nome sul taccuino della dirigenza milanista è quello di Angelo Gabriel, 18enne stellina del Santos, per il quale il club dello stato di San Paolo chiede 25 milioni. Una valutazione alta, ma non necessariamente eccessiva per il Milan, che già in passato ha dimostrato di investire anche cifre imponenti su talenti ritenuti all'altezza. Passa anche da qui il futuro di una squadra che pareva vivere una favola, da cui rischia di svegliarsi bruscamente. 

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