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Boris Becker, orrore in carcere: "Ha provato ad ammazzarmi"

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"In carcere hanno cercato di uccidermi", la confessione choc della leggenda del tennis, Boris Becker è arrivata dopo i mesi da incubo vissuti dietro le spalle della prigione di Huntercombe dove sta scontando la pena per bancarotta fraudolenta. Secondo l'accusa il sei volte campione del Grande Slam avrebbe commesso quattro dei 24 reati a lui contestati per il debito di circa 60 milioni di euro nei confronti della banca Arbuthnot Latham su una vicenda di prestito di denaro per una villa che possiede a Maiorca. In galera Becker, che ha 55 anni, ha trascorso otto mesi e sono stati decisamente i più duri della sua vita.

 

 

Rilasciato dalla prigione del Regno Unito, dopo settimane trascorse a riprendersi, ora ha deciso di vuotare il sacco. "La vita in prigione è molto pericolosa. Ho visto un paio di film in anticipo solo per prepararmi un po', ma non me l'aspettavo così. È spaventoso, una vera punizione", ha detto alla Cnn che lo ha intervistato. È meglio che tu faccia amicizia con i ragazzi forti perché hai bisogno di protezione, hai bisogno di un gruppo di persone che si prendano cura di te", perché in carcere ogni giorno è una "lotta per la sopravvivenza". Riguardo all'uomo che ha cercato di ucciderlo, Boris Becker non ha fatto il nome, ma ha precisato che stava in prigione da oltre 16 anni per aver ucciso due persone quando aveva 18 anni. "Stavo tremando così tanto. Ho gridato forte e subito i detenuti sono usciti e l'hanno minacciato", ha rivelato il tennista tedesco". "Apprezzi la libertà solo una volta che sei stato incarcerato, lascia che te lo dica", ha detto alla cronista della Cnn Becker: "Sono fuori ormai da più di tre mesi e sono felice di essere qui vivo...".

 

 

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